Una pista dove sfruttare al massimo la pendenza, un tracciato piuttosto lineare, quasi più discesa che superG, con qualche curvone e nemmeno troppo impegnativo, disegnato solo nel finale. Un errore, anche minimo, una grattata o una linea un briciolo più lunga, diventa difficile da rimontare.
Ci è riuscita Federica Brignone che ha pagato qualcosina nel tratto centrale, ma ha aperto il gas sin dall’inizio, rimontando poi nel finale. È una medaglia che mancava nel suo palmares, quella iridata in superG: è d’argento, ad appena un decimo dall’atleta di casa Stephanie Venier, brava anche a sfruttare la conoscenza della pista di Saalbach. «Finalmente una medaglia in superG – sono le prime parole della valdostana – e viste le ultime cinque stagioni me la meritavo». Il bronzo è invece per due, per l’americana Lauren Macuga (a suo agio con sul tracciato del suo allenatore) e per la norvegese Kajsa Vickhoff Lie a 24.
A sei centesimi dalla medaglia Sofia Goggia: sempre veloce, contenta a metà, paga la linea sul salto un po’ troppo a destra. «Ho fatto una buona gara, qualche imperfezione qua e là, credo di essermi giocata tutto nel salto finale, troppo a destra». Una terza azzurra ha chiuso nella top 10 ed è Elena Curtoni, nona a 76 centesimi. La campionessa uscente Marta Bassino si è invece piazzata al sedicesimo posto, a testimoniare il delicato momento, poi diciottesima posizione per Laura Pirovano, staccata di 1″72.
È stato un superG tirato e incerto, tante atlete si sono avvicinate alle migliori nel tratto alto, per poi perdere centesimi preziosi nella seconda parte. Ed è così stata una lunga attesa anche per le quattro atlete che occupavano il podio provvisorio. Sguardo puntato anche su Lindsey Vonn, che è però uscita dopo circa 25 secondi di gara, colpa di una inforcata con il braccio al palo.