Costanza. Tre vittorie a Lake Louise, un secondo posto a Sankt Moritz, in quattro gare veloci disputate. Sofia Goggia risponde presente anche in terra elvetica, mostrando un’altra prova di carattere in una giornata difficile per le condizioni di visibilità. Non si è risparmiata e si è tuffata senza troppi pensieri: «Con questo tipo di visibilità piatta non si vedeva praticamente nulla davanti ai piedi, quindi penso di aver ottenuto un secondo posto di cuore enorme. Sono contenta per il risultato in sé perché sono molto vicina alla Gut, ma con la consapevolezza di non aver sciato molto bene in questa occasione. In alcuni punti sono arrivata lunga, ho avuto poca confidenza, ma sono molto soddisfatta, consapevole di poter migliorare domani».
Sul traguardo è felice, esce dal parterre e va subito a congratularsi con Lara Gut-Behrami, protagonista di una prova davvero straordinaria. Ha impressionato la sua solidità, anche con la scarsa visibilità. «Nutro enorme stima per lei (Lara, ndr) e sono molto contenta di duellare con lei, anche se penso che in realtà lei sia ancora un gradino superiore a me soprattutto in superG. È un’antagonista che mi spinge a dare il meglio in una sana rivalità e io da sportiva vivo di questa competizione».
Sono le uniche due atlete ad aver attaccato fino in fondo il pendio elvetico, Sofia si è fidata delle linee che aveva studiato con i tecnici. È partita senza fare calcoli, consapevole dell’enorme divario che Gut aveva inflitto a Shiffrin, in quel momento seconda. E ora la stagione si fa interessante con una bella sfida tra l’italiana e l’elvetica. Vietato però parlare di classifiche: «È troppo presto per fare conti, però ho mantenuto il pettorale rosso ed è un grande orgoglio».