Goggia, la consapevolezza e il difficile feeling sulla Ulli Maier. «Al primo spigolo ho capito di non esserci»

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«Oggi, quando ho messo lo sci sullo spigolo alla prima porta, ho capito di non esserci». Sofia Goggia non gira intorno alla sua prestazione e va dritta al punto. D’altronde è sempre stata consapevole di trovarsi a lottare su una pista mal digerita. Non è riuscita a imporre il suo ritmo, questa volta non ha trovato la chiave giusta per costruire il capolavoro. «Non avevo feeling, di solito sono un pezzo unico con gli sci da discesa, oggi invece non ne ho imbroccata una. Nel primo tratto sbattevo, nel triplone ho sbagliato il tempismo e questa pista non perdona». La pista per slittone, così ribattezzata dalle stesse atlete, ha lanciato le velociste pure, quelle che sanno tenere lo sci piatto sempre alla ricerca della velocità. E anche Federica Brignone, alla vigilia della discesa aveva spiegato bene le difficoltà di performare sulla Ulli Maier che non perdona la minima sbavatura, elencando diverse sciatrici in lizza per l’oro, tra le quali appunto Johnson, Puchner, Ledecka e Aicher, proprio le grandi protagoniste di oggi. «Ma chiaramente per essere uno sciatore completo devi adattarti a tutto, alla pista e alle condizioni – precisa Goggia, che non cerca scuse – Io ho sbagliato anche le ultime due curve». 

E poi un passo indietro al superG, quello che a questo punto è diventato il grande rammarico del mondiale di Goggia. Il quinto posto è indigesto. «L’amarezza è molto più ampia, non è una rassegnazione, ero consapevole che oggi sarebbe stato difficilissimo conquistare la medaglia». Anche le prove non avevano dato le indicazioni che si aspettava, ma non si è fatta certo condizionare da questo fattore. «In ballo c’era un mondiale e dovevi solo trovare la strategia giusta per fare del tuo meglio – aggiunge – Forse il giro più bello l’ho fatto nella prima prova, poi mentre le avversarie abbassavano il tempo, io restavo allo stesso punto». 

Sofia Goggia ©Agence Zoom

Ore e ore davanti al computer per analizzare i video, capire dove poter limare i passaggi, dove poter crescere e fare la differenza. «Un lungo processo di costruzione mentale, senza però riuscire a replicare nelle prove in pista». E ora fa un pensiero alla combinata, parlerà con il suo team per capire cosa fare. «Potrei partecipare per fare ancora un giro su questa pista, provare a capirla o comunque fare una discesa in più di allenamento che male non fa». 

Il focus si sposta anche sullo slalom gigante, cui dedicherà almeno due sessioni di allenamento. «Partirò libera, senza aspettative». La caduta di ieri? Nessun problema particolare, pensava di stare molto peggio. «Invece solo una siringata al ginocchio per togliere un po’ di liquido, senza condizionamenti». 

Semplicemente non è stata la pista di Sofia Goggia, che applaude le ragazze salite sul podio mentre alle sue spalle vengono premiate. «Se non si esprimono su questa pista, non saprei dove possano farlo – conclude – L’oro darà grande carica alla Johnson, complimenti a loro». 

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