Non vince, domina la scena. Eccolo il messaggio in merito alla olimpionica bergamasca. Lei non vince una gara (oggi 20 in Coppa del Mondo), non si mette al collo una medaglia olimpica, non alza al cielo una Coppa del Mondo. Sofia Goggia è oltre, è di più. Infinita, mitica, unica davvero ad attrarre l’attenzione di chi lo sci lo conosce poco, quasi nulla. E’ l’unica, la sola oggi, che sdogana lo sci alpino fuori dal perimetro dello sport. E chi riesce a farlo non è un vincente e basta, ma qualcosa di più. Oltre, avanti. Che carisma ragazzi, che capacità, che essere a suo agio sempre. Ci sa fare. Un esempio che spiega tutto. Lo scorso febbraio dopo l’argento in Cina, altro miracolo marchiato Goggia, entra in sala stampa sorniona e brillante. Ha messo in fila i giornalisti, ha parlato a braccio per quasi un’ora. Scioltezza da vendere, manna dal cielo per chi fa informazione e comunicazione. Più di tutte e di tutti, almeno nello sci da discesa. Un fenomeno di comunicazione straordinaria, uno strumento di veicolo fondamentale per lo sci agonistico ma anche turistico. I suoi trionfi non sono mai scontati e quello di oggi è bestiale, sensazionale. Si frattura una mano, corre in Madonnina a Milano con il dott. Andare Panzeri per andare sotto i ferri. Torna in fretta e furia in Engadina dopo poche e ore e sbanca la discesa di St.Moritz. Indomabile, una leonessa, non si ferma davanti a niente. Insaziabile Sofi, instancabile la campionessa orobica. Soprattutto convinta dei suoi mezzi.
«Mi sento forte, soprattutto in discesa sono veramente a posto. E’ un momento che in libera posso togliermi tante soddisfazioni, ho motivazione e preparazione al top. Ecco il motivo per cui ho voluto gareggiare. Un ringraziamento speciale ai medici che mi hanno seguita», dice Goggia. Una pazzia ha fatto Sofia. «Una cosa immaginabile, per un altro grande successo», chiosa Gianluca Rulfi, il direttore tecnico dello sci femminile. «Si margine. Su questa pista poi non aveva rivali. Anche senza spingere al cancellato di partenza, aveva talmente margine che sapevamo di giocarci la vittoria. Si partiva dall’alto, si andava subito veloci e Sofia ha sfruttato le sue doti di scorrevolezza. Programmi? Domani c’è il superG, poi decideremo come fare riabilitazione e soprattutto riposare un po’», fa sapere il fedele coach Luca Agazzi che da quest’anno la segue. Intanto quattro discese in questa stagione in Coppa del Mondo: tre vittorie un secondo posto. Tanta, tantissima roba.