Ultima discesa prima dei Giochi a Garmisch-Partenkirchen sulla Kandahar. Solito tracciato che sbatte, con neve bella compatta dopo l’abbassamento delle temperature.
Attesa tutta per Christof Innerhofer, best crono nelle due prove, pettorale 18. Inner si inclina, tocca con lo scarpone e finisce sdraiato sulla neve, in un curvone nella prima parte, resta in corsa, recupera, dimostrando che quella sarebbe stata la sua gara, ma alla fine è quattordicesimo ad oltre un secondo dalla vetta.
PARIS OTTIMO PODIO – Ma l’Italia c’è, eccome. Vince Beat Feuz, con un finale da favola (consolidando il primato nella coppa di discesa), ma al secondo posto c’è Dominik Paris con lo stesso tempo di Vincent Kriechmayr ad appena 18 centesimi. Domme sempre attento e soprattutto velocissimo.
SESTO FILL E PER BUZZI PRIMA TOP TEN – E sesto Peter Fill, anche se non al top dopo l’influenza, a 49 centesimi dal leader. Davanti a lui solo Aksel Lund Svindal (a 28) e Hannes Reichelt (a 36) e davanti a Thomas Dressen (a 53) e Matthias Mayer (a 64). Primi otto in 64: che gara! E non è partito Jansrud, a letto con la febbre.
E poi c’è la prestazione monstre di Emanuele Buzzi, decimo con il pettorale 44, a 99 centesimi dal podio. Per lui la prima top ten dopo l’unidcesimo posto di Kitz. Ventunesimo Matteo Marsaglia. Mattia Casse trentottesimo, out Alexander Prast.