«From A2 with love». Facciamo nostra la frase che abbiamo letto sull’account instagram di Matteo Marsaglia dopo il quarto posto di Beaver Creek, dopo la resurrezione sulla Birds Of Prey insomma. E si, sulla leggendaria Streif di Kitzbuehel, i ragazzi di Lorenzo Galli dimostrano di continuare a crescere. Matteo Marsaglia, 10° poi a Bormio, termina 12°. «Ho perso quattro-cinque decimi di troppo, altrimenti potevo essere ancora più avanti. Ho sbagliato l’ingresso della stradina, poi in quel tratto dove è necessario essere molto scorrevoli ho accumulato altro ritardo. Nel complesso anche oggi ho dimostrato solidità e c’è ancora domenica con un’altra discesa».
Commosso Guglielmo Bosca, 15° al traguardo. Sulla Streif sei anni fa l’esordio in Coppa del Mondo. Poi tre anni maledetti praticamente con infortuni a raffica e più che altro gravi. Proprio a Kitz si chiude un cerchio. Ecco i primi punti in discesa e soprattutto il miglior risultato in Coppa del Mondo. Ecco Gugu: «Dopo averne passate così tante chiudere 15° con il 44 sulla mitica Streif è sicuramente una emozione forte. E’ stato un lungo cammino per tornare competitivo dopi due infortuni, l’ultimo undici mesi fa. Prima i due superG in Gardena e Wengen ed ora un ulteriore passo avanti. Faccio fatica ancora a rendermi conto… Chiudere così avanti non lo avevo preventivato, devo essere sincero».
E poi Pietro Zazzi, 28° con il pettorale 51. Tesserato con il Reit Ski Team Bormio, non un militare insomma. E pensare che Zazzi non è mai stato in comitato regionale, nei corpi mìilitari ed in nazionale junior. Una bella storia. «Ho fatto una trafila diversa, per quello devo ringraziare oltre a Daniele ed Andrea Martinelli del Reit, la mia famiglia. A vent’anni non vincevo come i miei coetanei, adesso invece mi sto togliendo delle soddisfazioni. Nell’ultimo biennio ho trovato più stabilità, prima con la B e ora con il team A2 insieme a Lorenzo Galli e Patrick Staudacher».
Ma sentiamo il coach Lorenzi Galli: «Matteo era in condizione, eravamo consapevoli. Peccato per quell’errore nella zona della stradina. Sono davvero contento per Gugu che dopo tre anni in cui ha tribolato non poco si è tolto questa grande soddisfazione. E poi anche Pepe Zazzi, che piano piano è cresciuto ed ha dimostrato che con il lavoro si possono ottenere risultati. Ricordo inoltre Nicolò Molteni che in Coppa Europa ha centrato il primo podio. E tutto questo senza Florian Schieder ed Alexander Prast attualmente infortunati». Finalmente dei segnali importanti insomma da dietro. Oltre al divino Dominik Paris, c’è un movimento che cresce.