In casa Energiapura l’hanno presa seriamente la questione mascherine. Scientificamente si potrebbe aggiungere. «Siamo un’azienda di tessuti – spiegano durante la videopresentazione della Pure Air Safe Mask – volevamo produrre una mascherina che fosse prima di tutto sicura, ma al tempo stesso performante e fashion». E allora Energiapura ha voluto avvalersi delle competenze di Stefano Maldifassi. Pure Air è il suo primo traguardo come responsabile ricerca e sviluppo della casa veneta. «Un ritorno in un mondo, quello dello sci, che conosco bene». Filtrare è la parola chiave di tutto. Lo stesso imperativo dello studio per le tute da gare. Ne è venuta fuori una mascherina che arriva al 99,2% del filtraggio, più di una chirurgica, più delle FFP2 e FFP3 (sigle che ormai conosciamo bene), ma senza valvola, ma con un sistema combinato di quattro tessuti. Che adesso punta a nuove certificazioni (ha già quella Classe 1, per uso medico) per poter essere utilizzata anche in altre ambiti lavorativi.
Nel rispetto dell’ambiente, riciclata e riciclabile, nello spirito green di Energiapura. Il passo successivo sarà quello di far entrare la mascherina nel ‘corredo’ dello sciatore, dei più giovani soprattutto. Dal 22 giugno così sarà disponibile un nuovo prodotto, con la mascherina integrata in uno scaldacollo. Perché se vogliamo convivere con il Covid-18 e comunque continuare a sciare e andare in montagna, meglio farlo in assoluta sicurezza. Con stile e nel rispetto dell’ambiente (basterà un lavaggio a 60 gradi per sterilizzarla). In fondo è solo una questione di senso civico e conoscenza di quello che sta accadendo.