Ancora podio, ancora un secondo posto per Dominik Paris nella due giorni canadese. E anche Mattia Casse c’è. La pista di Lake Louise la conoscete, non impossibile viste le pendenze: servono linee precise, la sensibilità di fare velocità al posto giusto e nel momento giusto.
Matthias Mayer non è mai stato il migliore come velocità assoluta, anzi nell’ultimo rilevamento è passato a 102.54 km/h, ben oltre la decima posizione, ma la sua capacità di chiudere alla grande la parte centrale del tracciato, quella più tecnica, e poi di far correre lo sci, soprattutto nel tratto finale, è stato decisiva: primo con 40 centesimi su Paris. Un Domme che anche lui ha costruito il suo piazzamento nel finale, riuscendo a tenersi alle spalle la coppia Kriechmayr-Caveziel, staccata di appena 9 centesimi. Ancora in due sul terzo gradino del podio, dopo il duo Janka-Feuz nella discesa di sabato.
Ma in casa Italia si sorride per Mattia Casse: in allenamento c’era, adesso c’è anche in gara. Nella parte alta è stato più veloce anche di Mayer, ha perso mezzo secondo nella parte centrale, ma alla fine ha ripreso ritmo e velocità, chiudendo quinto a 60 centesimi. Il secondo piazzamento nella top 5, dopo il quarto posto nel superG di Beaver Creek nel 2015. «Dopo l’uscita in discesa – dice Mattia – è un risultato che ci voleva. Ho commesso ancora un piccolo errore ad inizio muro, ma ho tenuto giù le punte e il risultato è arrivato. Ora però il mio obiettivo è quello di andar bene in discesa, voglio davvero fare risultati».
E anche Emanuele Buzzi, con il pettorale 41, sta crescendo al rientro: tredicesimo a 1.38, il miglior risultato in superG della sua carriera, al primo week-end di gare dopo l’infortunio che lo fermò nella passata stagione. Più indietro Peter Fill che ha tenuto un po’ troppo e ha chiuso a 2.05 al 29° posto.
Nella top ten Kilde a 76, Odermatt a 85, Jansrud a 93, Theaux a 1.02 e il vincitore della discesa, Dressen a 1.10.