James Crawford è per tutti Jack, canadese di 25 anni. Giocava a Hockey, tra le fila dello York Mills Hockey Club, la società di Toronto, dov’è nato e cresciuto in un famiglia di sportivi. Fino all’età di 15 anni era facile trovarlo in un palazzetto con i pattini ai piedi, poi ha dovuto fare una scelta quando due stagioni più tardi, all’ingresso della categoria Aspiranti, è stato inserito nelle squadre nazionali. Ha iniziato a sciare con i genitori, la sorella e i cugini: a 36 mesi si divertiva sulle piste dell’Ontario. Non poteva iniziare la sua attività sportiva se non sulla neve, visto che la zia Judy Crawford Rawley, ex atleta della squadra nazionale dl 1967 al 1974. Jack ha frequentato la scuola primaria e parte della scuola superiore a Toronto, prima di terminare la scuola secondaria a Whistler, nella Columbia Britannica, in Canada.
Ieri l’oro nel superG iridato, un centesimo davanti a un certo Kilde, che si pregustava già il titolo. E invece il sogno è diventato realtà per questo canadese di 25 anni che mai aveva vinto in Coppa del Mondo, ma che comunque non poteva essere definito outsider, visto i podi e la medaglia di bronzo nella combinata di Pechino. «Ho realizzato il mio sogno, è un’esperienza incredibile che ricorderò per tutta la vita – racconta -. Sono stato bravo ad avere costanza lungo tutto il percorso, sono uscito dal cancelletto di partenza con un’idea chiara di dove volevo arrivare e di come sciare. Ho avuto grande fiducia già dalla ricognizione». Sapeva che Odermatt, Kilde e tanti altri sarebbe stato in grado di fare la differenza, ma lui è partito senza fare calcoli. Ed eccolo il luccicante oro. Nel tempo libero Jack ama fare surf, sci nautico e giocare a golf, ma si concede anche uscite in bicicletta, non importa se su strada o i sentieri del Canada. Ma come dice lui: «Purtroppo di tempo libero non ne ha molto». Lo investe nello sci, che ieri gli ha sorriso.