BRAVI – Bravo Sabo Gross! Bravo Manni Moelgg! Brava Campiglio, bellissima gara! Gli slalom in notturna offrono uno spettacolo unico, un’atmosfera particolare. Non male l’Italia dello slalom che sale sul podio con Gross, lo sfiora con Moelgg e piazza anche un eterno Patrick Thaler fra i dieci. È sempre estremamente positivo raggiungere il podio a casa propria, mai facile dal punto di vista psicologico, sempre importantissimo per la fiducia e per la sicurezza. Sono salito in partenza per la prima manche per accompagnare Giorgio Rocca a fare l’apripista, entrambi ex, vi assicuro che è molto diverso percorrere al buio quella seggiovia quando lo si fa serenamente, da semplice spettatore, più complicato quando in ballo c’è la WC di casa, lo stato d’animo è incredibilmente diverso. Ottimi i due podi di Sabo a Campiglio e di Eisath in Badia, sono segno di voglia di combattere, coraggio di mettere in campo tutte le proprie energie per raggiungere l’obiettivo, questo è un buon indicatore per gli ormai imminenti Mondiali di febbraio. Speriamo che anche nelle discipline veloci si riesca a portare a casa qualche buon risultato a Santa Caterina, sarebbe importante per tutti gli atleti, per lo staff, oltre che una grande soddisfazione per i tifosi.
ABBASTANZA BENE… – Hanno sciato abbastanza bene i nostri, sia Gross che Moelgg sono stati fra i più bravi a far ‘tagliare’ lo sci, seguendo alla lettera i consigli di Max Carca e soprattutto dell’instancabile lavoratore Stefano Costazza. Fin dall’inizio curva hanno cercato di spingere, soprattutto lo sci esterno, non facendolo frenare sulla neve. I due sci, infatti, devono avere una velocità periferica diversa e agendo sull’oscillazione antero-posteriore si può addirittura farli accelerare proprio come nello slancio per muovere un’altalena. Il segreto è proprio farlo molto presto nella fase discendente della curva, cioè prima della linea di massima pendenza. Anche Patrick Thaler e stato abbastanza bravo, anche se la sua sciata non è più proprio la più attuale, è l’unico, per esempio, ad effettuare l’ormai vetusto doppio appoggio dei bastoni, ma sfruttando una estrema precisione nelle linee e molto mestiere, riesce ancora a difendersi. Da segnalare ancora la qualifica di Tommaso Sala, peccato per l’errore nella seconda manche, sarebbero stati punti importanti per partire meglio nelle prossime gare, condizione indispensabile in slalom per ben figurare. Certo bravi, ma non bravissimi, perché purtroppo subito dopo di loro è iniziata un’altra gara.
I SOLITI DUE – Ormai gli ultimi slalom hanno lo stesso cliché: Marcel Hirscher che stampa una manche impossibile allontanando tutti con distacchi enormi, facendo credere che quello sia il limite, che di più non si possa fare, ma succede poi l’incredibile, perché il ragazzino norvegese Henrik Kristoffersen stacca ancora l’ulteriore miglior tempo, irriverente verso sua maestà Hirscher e ridicolizzando il resto del lotto. Sono abbastanza diversi: Marcel mentalmente determinatissimo, feroce negli appoggi sulla neve, che spinge al massimo, orgogliosamente, per mantenere lo status di numero uno, anche a costo di buttare punti importanti per la coppa generale; Henrik tecnicamente quasi perfetto per gli standard attuali, danza sulla neve dimostrando fin dalle primissime porte che da due anni è lui e solo lui (la Shiffrin fra le donne…) che pratica un altro sport, qualcosa che per ora per gli altri è improponibile. Ecco, è proprio questo che non capisco, Kristoffersen usa una tecnica innovativa, niente altro. Non doti fisiche o mentali straordinarie, solo una gran tecnica. Sa far ‘tagliare’ come i nostri, ma anche e soprattutto non fa mai e poi mai sbandare lo sci sulla neve, contro-ruota il corpo e i piedi quando il resto del mondo neanche si immagina. Questo gli dà una risposta elastica per iniziare la curva successiva (cambio esplosivo) e una continuità di azione impressionante, che gli permette fra l’altro di essere sempre in anticipo, recuperando così anche errori come quello commesso nella prima manche. Tecnica pura, e perché nessuno riesce a copiarlo? Ormai, come dicevo, sono due anni che vince in questa maniera, tutti lo hanno visto, filmato e sicuramente analizzato. Non bisogna disporre di doti da superman per sciare come lui, basta copiarne la superba tecnica. Ecco, tutte le nazioni e anche i nostri se vorranno vincere dovranno farlo, altrimenti il gradino più alto del podio sarà sempre precluso, salvo malaugurate uscite di scena dei due big. Belle a riguardo le dichiarazioni di intenti di Gross e Carca dopo la gara, ora lavorare, lavorare, lavorare.
ORGANIZZATORI AL TOP – Avendolo già proposto lo scorso anno di questi tempi so di ripetermi ma voglio comunque ribadirlo: perché attorno a queste gare di Gardena-Badia- Campiglio non si costruisce un evento ancor più grande? Perché non si organizzano concerti, mostre, mercati, e quant’altro possa attirare la gente? Gli appassionati di sci certo, ma anche tanti altri che potrebbero così avvicinarsi a questo sport attratti dagli eventi collaterali. I nostri organizzatori sono i migliori al mondo sotto l’aspetto della gara in sé, fanno fare bella figura all’Italia e alla FISI, perché non abbandonare il campanilismo e, facendo squadra, non fare un ulteriore step rendendo il tour italiano unico e irrinunciabile? Ecco, forse anche qui varrebbe la pena di lavorarci su…