Ogni successo nello sport, come nella vita, ha un significato particolare. Ci sono vittorie e vittorie. Quelle che non t’aspetti, quelle che avevi calcolato, e poi quelle che hanno un significato più profondo perché sono rivolte al futuro, sono intrise di speranza, ti danno una immensa fiducia. Come la medaglia d’oro nello slalom dei Campionati del Mondo Junior di St.Anton di Corrado Barbera. Un oro pesante. Un trionfo che è frutto di lavoro, non fatto a casaccio ma metodico, non solo di quantità, ma di qualità. Frutto del valore di appartenere ad un gruppo. E frutto, perchè i successi miscelano più elementi, del talento e del carattere di questo giovane di Cuneo classe 2002. Corra è cresciuto stagione dopo stagione con regolarità. Senza strafare, senza eccessi, ma con la giusta continuità che lo ha portato a laurearsi campione del mondo di categoria. Uno che ha talento, che ha voglia di apprendere, di mettersi in gioco. Uno umile, anche se con una determinazione da vendere. Uno che sa dove vuole arrivare e soprattutto scegliere le priorità che è cosa rara per un ragazzo di questa età.
L’oro di St. Anton è stata una prova di forza mentale. «Volevo vincere. Ero in testa dopo la prima manche, sono riuscito ad allentare pressioni e tensioni. Sono consapevole di valere questo risultato tecnicamente, ma le cose a volte più difficili sono l’atteggiamento, l’approccio, rimanere sereni, fermi, decisi. Ce l’ho fatta». Ed ha anche rischiato Corra nel finale. Un erroraccio lo stava facendo deragliare dal tracciato. «Per un attimo mi sono inclinato ma mi sono rimesso in carreggiata quasi subito. Con le gambe, ma anche con il cuore, non potevo buttate all’aria per una sbavatura questa grande opportunità». Si, opportunità. Quelle che la federazione sta dando a Barbera e ai giovani leoni azzurri. Un progetto mirato. «In squadra azzurra junior prima, ora nel gruppo Coppa Europa stiamo seguendo un percorso di sviluppo. Un team affiatato, tutti in grado di crescere con l’obiettivo del palcoscenico della Coppa del Mondo». Barbera guarda avanti. «Ora sotto con il circuito continentale per puntare alla top ten, al podio. Non mi spaventa la concorrenza, nemmeno in Coppa del Mondo. Togli i primi dieci e poi è tutta una questione di testa. Guardate Tobi Kastlunger che si è infilato decimo nella massima serie partendo con un numero proibitivo». Il valore dell’oro di Corra è pesante, anche perchè porta dentro un messaggio di cultura sportiva forte. Concetti che nel mondo dello sci italiano giovanile stentano a prendere piede. «Finisco il mio quinquennio di categoria junior, il primo e vero ciclo. Questo è lo sci che conta davvero, vincere da Children ha un valore proprio relativo. Il circuito Fis ti da la dimensione di chi sei e di dove vuoi e puoi arrivare». Parole sante dette da un ragazzo, una lezione che speriamo venga metabolizzata dagli addetti ai lavori. «Non ho mai vinto un campionato italiano prima di entrare nella categoria Junior e anche questo risultato straordinario è solo un primo passo, anche se non effimero, verso l’alto livello».
Le cose giuste al momento giusto dicevamo. «Crescita costante quando serve. Pochi risultati da under 16, poi da junior lo abbiamo inserito nel progetto degli Osservati della federazione e successivamente in squadra nazionale come scelta tecnica. Abbiamo sempre creduto in Corrado e questa fiducia la sta ripagando. Con quello di Barbera sono quattro ori negli ultimi due anni ai Mondiali Juniores nel settore maschile», chiosa il direttore tecnico Max Carca. Ecco il responsabile del gruppo Coppa Europa delle discipline tecniche Andrea Truddaiu: «L’oro del lavoro, dell’impegno, dell’umiltà. Il ragazzo viene da un attività giovanile normalissima, che via via si è intensificata proprio come deve essere. Un atleta che si è saputo affidare per crescere». Parola ad Alexander Prosch, il responsabile del gruppo Coppa Europa: «Un risultato che dimostra che dalle seconde linee possono arrivare in alto diversi elementi. Avevamo necessità di un risultato del genere». Un battuta finale con Stefano Dalmasso, ex coach di fama internazionale e direttore tecnico dello sci club Ski College Limone, dove Corrado ha intrapreso quel cammino che conta. «Il ragazzo ha le carte in regola per arrivare lontano. Capacità tecniche, abbinate a una voglia di mettersi in gioco costante». Già il cammino. Iniziato nello Ski College Limone con Alessandro Bossi che drammaticamente se ne è andato. «Un bel pezzo di questa medaglia è proprio per Ale…».