«Sono così felice. Mi è persino venuto da piangere: è semplicemente meraviglioso». Parole e musica, dal parterre di Gurgl, Austria, di Elvis Toci, Presidente della Federazione Sci Albanese. Che grazie a Lara Colturi sabato scorso ha festeggiato il primo storico podio nella Coppa del Mondo di sci alpino, uomini o donne non fa differenza. In realtà mai l’Albania aveva piazzato atleti nei primi dieci classificati in gare del circuito maggiore e nemmeno ha conquistato una medaglia ai Giochi Olimpici Invernali in tutta la sua storia, in nessuno sport (ai Giochi estivi invece sì, due, e proprio quest’anno, a Parigi 2024, due bronzi nella lotta libera). Quella medaglia che magari la Federazione già sogna di vedere al collo di Lara Colturi, chissà se proprio a Milano-Cortina 2026.
Ma non corriamo troppo. A stupire di Lara non è tanto la sciata, il recupero perfetto dal primo grave infortunio della carriera (7 febbraio 2023, lesione ai legamenti crociati anteriori del ginocchio destro), senza strascichi di nessuno tipo, e nemmeno il primo podio in carriera a 18 anni. La storia dello sci alpino femminile è piena di teenager anche più precoci della figlia d’arte piemontese, in questo senso. No, è la serenità con cui affronta allenamenti, gare e pressioni, inevitabili dato il talento di cui dispone e le attese per questo motivo riposte su di lei.
E lei, Lara, cosa ne pensi? Dopo 24 ore abbondanti torna così sulle sensazioni vissute in Tirolo: «Devo dire che è stata una giornata molto emozionante. Il mio obiettivo era solo quello di cercare di esprimermi al meglio, sentirmi bene come mi stavo sentendo da un bel po’ in allenamento, in slalom. Mamma e papà li ho visti emozionati, a Gurgl erano presenti anche i nonni, già venuti a Sölden. C’era Yuri (il fratellino, NdR) che forse era quello più emozionato di tutti. L’allenamento era andato molto bene, devo dire che appena tornati da Levi abbiamo trascorso dei giorni sul Rettenbach, a Sölden, lavorando alla grande. Mi sentivo solida e pulita allo stesso tempo e l’idea era solo quella di portare il tutto in gara. Vorrei ringraziare le persone che mi stanno accanto, come per esempio Biotekna, centro di performance che in questo momento mi sta seguendo (a Marcon Zona Industriale, provincia di Venezia; ne hanno usufruito anche Sofia Goggia ed Alex Vinatzer, per prestazioni in vari settori, dall’alimentazione al miglioramento dell’attività psicofisica, NdR), tutti coloro che hanno lavorato al mio fianco credendo in me. Per la seconda manche in realtà non pensavo di poter salire sul podio o comunque alla posizione, ma ero concentrata solo sull’idea di sciare bene e divertirmi al massimo». Idea trasformata in realtà.