Una pista insidiosa, resa ancor più complicata dal disegno del tracciato fatto da papà Ljutić. Una manche lunga, che gira tanto, dove è difficile fare velocità con la neve che dà poche risposte. Tante uscite, compresa quella pesantissima di Alice Robinson. Quasi si pianta sul piano, cerca di recuperare, ma va ancora lunga di linea e termina anzi tempo la sua gara.
Federica Brignone, non è contenta al traguardo, partendo con il pettorale 1, sa di aver sbagliato nel finale, anche lei fuori linea, rimediando quasi un secondo, ma si trova comunque seconda alle spalle di Lara Gut-Behrami staccata di 45 centesimi, grazie ad una superba prima parte di gara.
Al terzo posto Sara Hector con un margine di 68 centesimi, poi Sofia Goggia, ma il distacco sale già a 1.51, e Lara Colturi a 1.99.
Seconda manche alle 19: a Federica Brignone servono 20 punti, insomma un piazzamento nelle prime tredici, per vincere anche la coppa di gigante.
Considerando che la tredicesima in classifica, Nina O Brien ha un distacco di 4.09, seguita da Giorgia Collomb quattordicesima a 4.31.
«Io tengo alla gara – le parole della valdostana – e non voglio scendere tanto per farlo. Voglio attaccare nella seconda manche, perché più attacco e meno sbaglio e perché voglio fare una bella gara, come ho dimostrato di poter fare nella prima metà della prima manche. A metà si spacca il manto e nel finale è davvero scivolosa e io ho rischiato di uscire».

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