Brignone: «Io e Lara? Questione di generazione, non tanto di esperienza»

Non è tanto una questione di esperienza, quanto di generazione. Federica Brignone non ha particolari dubbi dopo l’uno-due con Lara Gut-Behrami, le due veterane del circo che vanno avanti a colpi di sfide e di podi e tengono livelli altissimi da anni. In conferenza stampa Federica spiega che il gruppo di atlete nato tra l’89 e il 92 è sempre stato davvero competitivo. Ha messo piede in Coppa del Mondo circa 13-14 anni fa, si è fatto spazio e ancora oggi lascia poco o nulla alle avversarie. «Ci siamo sempre trainate ed è una generazione fortissima – dice -. Le atlete di questi anni o hanno smesso oppure sono sempre lì». Lara e Federica sono sempre lì, questa volta divise da due centesimi, con una prima manche da urlo di Federica e una seconda da manuale di Lara. «Abbiamo avuto la fortuna di avere tanta gente forte, quindi ci siamo auto motivate, abbiamo alzato il livello e penso anche che siamo state un po’ le ultime ad avere una carriera un po’ più tranquilla».

Che cosa significa? Che a 15 anni si divertiva e non era assillata dal cronometro. «Forse abbiamo fatto un percorso un po’ più sano, ora è tutto molto più spinto. Forse abbiamo ragione, forse no, al momento i risultati dicono questo». Parole di Federica, messaggio che vola dritto al mondo giovanile, ma senza ampliare troppo gli orizzonti basta rimanere nella “bolla” di Soelden e pensare al ritiro a 23 anni di Lucas Braathen.

©Agence Zoom

Come al solito Federica non usa mezzi termini per commentare le sue prestazioni. Tra una intervista e l’altra non si vergogna a parlare di «schifo» per riassumere brevemente le sue curve, sporcate e rallentate da un po’ di tensione. E così i due centesimi bruciano, non c’è dubbio, ma valgono pure un secondo posto di spessore. Che certifica il lavoro fatto durante l’estate, che la proietta ancora una volta tra le probabili protagoniste della stagione. «Il bicchiere è certamente pieno, iniziare sul podio a 2/100 dalla vittoria vuol dire che ci sono, soprattutto se ripenso a come ero partita lo scorso anno».

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È felice per la prima manche, arrabbiata ovviamente per la performance della seconda. «Non sono riuscita a fare quello che sono capace, mi sono lasciata prendere dallo stress – aggiunge -. Ho cercato in tutti i modi di calmarmi, ma non ci sono riuscita. E il mio corpo non ha risposto a quello che la testa diceva, mi sono bloccata completamente, purtroppo succede anche ora».

Inizio comunque di nuovo positivo per la nazionale italiana, che sorride anche per il quinto posto di Marta Bassino. Bella la sua seconda manche: «Ho trovato un più di fiducia ed è quello che mi manca in questo periodo – spiega – È comunque un buon punto di partenza ed essere fra le prime cinque mi fa piacere. Sarà comunque una bella stagione».

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