Adesso, al culmine di una giornata che non dimenticheremo, le parole di Massimo Rinaldi, direttore sportivo dello sci alpino femminile, ascoltate alla vigilia di Soelden e del gigante di St. Moritz, ci suonano ancora più familiari e certificano quella che oggi, ebbene sì, è una verità assoluta. Inconfutabile. La squadra italiana femminile tra le porte larghe è la più forte al mondo nel Circo Bianco e domenica 19 marzo 2017 ha riscritto la storia dello sport italiano, non solo dello sci alpino. Il finale di stagione perfetto per un’annata record. Federica Brignone, Sofia Goggia e Marta Bassino domenica 19 marzo 2017 come Deborah Compagnoni, Sabina Panzaini e Isolde Kostner il 2 marzo 1996 ad Narvik, in Norvegia: prima, seconda e terza. Ripetiamolo: prima, seconda e terza. Un trionfo non così impossibile da pronosticare, a dirla proprio tutta, dato la caratura tecnica delle azzurre (quattro nelle prime sette della start list, primato pure quello), ma proprio per questo da impazzire, urlare per giorni, ubriacarsi (di gioia) persino; un risultato frutto del lavoro di tutto lo staff azzurro e della classe cristallina di tre campionesse così diverse per sciata, carattere e storia, eppure mai così unite, per un istante, al parterre di Aspen in un abbraccio ideale sentito, sincero, commovente e infinito, che si allunga a tutto lo sport azzurro. Se rivalità esiste, e sicuramente è tale tra queste atlete, beh, oggi diciamo sia benedetta! In Colorado, nella magica serata italiana, quando magari molte più persone rispetto al solito sono incollate davanti al teleschermo per gustarsi anche lo sci, ecco la definitiva consacrazione di un gruppo giovane, dal potenziale enorme, che chiude il 2016-2017 con un record dietro l’altro. Ma il bello, probabilmente, deve ancora venire per questa squadra.
PRIMATI – Certifichiamoli, intanto, questi primati. I numeri stagionali raccontano di 5 vittorie in 37 gare (due firmate da Sofia Goggia, in discesa e superG a Jeongseon, tre da Federica Brignone, a Kronplatz e Aspen in gigante, e Crans Montana in combinata alpina, quindi tutte le specialità comprese, tranne lo slalom…), 25 podi complessivi con cinque atlete diverse e 76 piazzamenti tra le prime dieci, gli ultimi due risultati mai ottenuti nella storia della Coppa del Mondo femminile dopo 51 edizioni, dall’Italia. E’ record anche il punteggio nella classifica finale ottenuto da Sofia Goggia, 1.197 punti; battuti i 1.100 di una immensa Karen Putzer nell’annata 2002-2003 (vinse cinque volte, in 32 gare) e il primo posto finale nella classifica per Nazioni, da 18 anni dominata dall‘Austria. Quest’ultimo un trionfo, storico, che sarà difficile ripetere nel tempo… Anche Federica Brignone, quinta della Overall, chiude con il suo primato personale, 895 punti.
GIGANTE – Ad Aspen si compie la magìa al termine di una gara che ricorderemo per decenni. Quasi un peccato che la stagione sia finita, perché Federica Brignone in questo momento sembra al top della carriera, ma naturalmente potrà tranquillamente ripartire da qui il 28 ottobre 2017, per la prossima annata, oltretutto olimpica, e fare anche meglio. E’ assolutamente nelle sue corde. Sulla Lower Ruthie’s Run tanto amata, ma comunque diversa da quella dove aveva centrato il primo podio in Coppa del Mondo nel 2009 (e successivamente altri due), è stata semplicemente perfetta, sicura di sé come forse mai in carriera, dalla prima all’ultima porta, pur con 12° gradi al parterre, una neve non certo ghiacciata e una pista tutt’altro che ripida, segno che quando si ha classe e si è in fiducia (una grande lezione da imparare per il futuro), si può vincere in qualsiasi condizione. Distacchi alla Tomba, alla Ligety, alla Stenmark. Federica ha ‘devastato’, sportivamente parlando, la concorrenza, anche se oggi i pensieri vanno solo alla tripletta italiana. La valdostana ha vinto entrambe le manche con una superiorità persino imbarazzante, rifilando 1”44 a Sofia Goggia, 1”47 a Marta Bassino, 1”52 a Viktoria Rebensburg, 1”83 alla campionessa del mondo in carica nonché meritata vincitrice della Coppa di specialità, Tessa Worley, 2”14 alla dominatrice della classifica generale, Mikaela Shiffrin. Segno anche di una condiziona fisica e tenuta mentale ancora eccellente, oltre che di un’ottima gestione da parte dello staff, che non ha schierato Fede nel team event e l’ha fatta riposare nello slalom, sabato. E il bello è che ce l’aveva proprio detto, il DT Matteo Guadagnini: «Vogliamo chiudere con il botto in gigante, per questo non schieriamo Brignone e Goggia tra i rapid gates»… Detto e fatto, ma forse nemmeno lui osava sperare un risultato simile! Per Brignone quinta vittoria in carriera (in tre specialità diverse, superata mamma Ninna Quario che trionfò quattro volte in slalom), terza in gigante, terza stagionale (record personale), 19esimo podio assoluto (sesto stagionale) e quinto posto finale nella classifica di Coppa del Mondo, a quasi 900 punti. Risultato mai raggiunto prima e che alimenta persino qualche rimpianto visto che ha cominciato a macinare risultati all’altezza del suo talento solo da fine gennaio…
PODIO TRICOLORE – E dietro Federica, ecco Sofia&Marta. Chiamatele la nuova BBG, Brignone, Bassino e Goggia, come la BBC Nazionale (Bonucci, Barzagli, Chiellini). Onestamente, il massimo possibile. Fermate le rotative, brandite il tricolore, ringraziate queste meravigliose ragazze e festeggiate… Bassino, già terza dopo la prima manche, si è confermata sul podio, pur a 1”47 di ritardo, con quella sua sciata inconfondibile, leggera, da veleggiatrice sulla neve, e un potenziale alto come un grattacielo. Terzo podio in stagione e in carriera, sempre sul terzo gradino, e seconda volta sul podio assieme a Federica Brignone, dopo Kronplatz. L’impressione, a 20 anni, è che il futuro sia solo suo, la prima vittoria arriverà e sarà accompagnata da molte altre. Il margine di crescita è infinito. In mezzo alle due compagne di camera, Bax e Bri-Bri come si chiamano a vicenda, ecco la fenomenale Goggia di questa stagione, lei persino più entusiasmante perché in rimonta di tre posizioni dopo il quinto posto e i tanti errori della prima manche. Per Sofi giù le punte e cuore in pista alla grandissima su un pendio che poteva in effetti esaltarla al massimo: tredicesimo podio stagionale e in carriera, quarto in gigante, record di punti incrementato, e finale unico di un’annata che la consacra tra le top atlete al mondo nello sci alpino femminile. La storia si è compiuta. Semplicemente grazie, Sofi, Fede, Bax.
CHAPEAU, TESSA – Il trionfo italiano odierno non può far passare però in secondo piano quello di Tessa Worley, degnissima vincitrice della Coppa di specialità (con 3 vittorie di tappa e sette podi in totale su nove giganti, impresa meritata dopo l’infortunio pre-olimpico del 2013 e i tre anni impiegati per tornare al top), grazie al quinto posto finale in Colorado, in rimonta, dopo una prima manche con più tensione e meno brillantezza del solito. Anche le grandi campionesse possono tremare, evidentemente, di fronte a un traguardo così prestigioso. Ma la francese, 11 vittorie e 20 podi, oltre a due titoli iridati in carriera (tutto in gigante), lo ha fatto in realtà solo per 1′, quello della prima run. Poi si è ricordata di essere fuoriclasse e che fuoriclasse, liberando mente e corpo e sciando nella seconda manche come sa fare. Troppo tardi per vincere la gara (ma oggi le azzurre non le avrebbe battute, sia chiaro!), non certo per prendersi la Coppetta. E per Shiffrin a quel punto non c’è più stata possibilità di conquistare un’altra sfera di cristallo. Ma la potrà vincere in futuro. Ricapitolando, tornando alla gara: dietro il trio azzurro delle meraviglie, ecco Rebensburg, quarta, Worley, quinta, Shiffrin, sesta dopo il secondo posto della prima manche (esausta), Vlhova, settima, al best in carriera in gigante, Meillard, ottava, il talento del futuro e oggi al miglior risultato tra le porte larghe, Frasse-Sombet, nona, anche lei mai così avanti in Coppa del Mondo e Sara Hector, decima. Diciassettesima Irene Curtoni e 23esima Laura Pirovano, senza punti da regolamento FIS.
CLASSIFICHE FINALI – Con il gigante di Aspen e il tricolore a riempire ogni gradino del podio cala anche il sipario sulla stagione di Coppa del Mondo femminile 2016-2017. Mikaela Shiffrin vince la sua prima sfera di cristallo generale chiudendo la classifica finale con 1.643 punti, portando con sé sul podio Ilka Stuhec (7 vittorie e 13 podi nell’annata) e la fantastica Sofia Goggia (2 vittorie e 13 podi quest’anno), rispettivamente seconda e terza con 1.325 e 1.197 punti (record per l’Italia femminile).
GIGANTE – Nella graduatoria di specialità in gigante, Tessa Worley chiude prima con 685 punti; Shiffrin è seconda a 600, Goggia terza a 405, Brignone quarta a 370, Bassino sesta a 354 (con tre podi).