Convocato per il primo raduno della nuova stagione agonistica, questa volta non più come atleta ma tra le fila dello staff tecnico. Henri Battilani passa dall’altra parte della cattedra: dopo mesi e mesi a immaginare il suo futuro ha deciso di lasciare l’agonismo. Pochi giorni dopo il secondo posto nella discesa di Wengen (Coppa Europa), il ventiseienne del Centro Sportivo Esercito si è procurato la rottura del legamento crociato a Sella Nevea. Ha dovuto attendere qualche settimana prima di sottoporsi a intervento chirurgico, poi quando i tempi del suo ginocchio erano maturati, è scoppiata la pandemia che ha sospeso tutti gli interventi non urgenti. Ha così deciso di iniziare la riabilitazione e tentare una stagione con il crociato rotto: i tempi per una ripresa post intervento non c’erano più. O così oppure addio all’intera stagione.
L’ESCLUSIONE DALLA SQUADRA – La doccia fredda è però arrivata quando la Fisi ha pubblicato l’elenco delle nuove squadre. Battilani fuori dalla Nazionale e da lì in avanti sono state lunghissime giornate per cercare di capire come procedere. «Troppo difficile continuare, anche se l’Esercito mi avrebbe messo a disposizione tutte le risorse per ripartire ancora una volta. Lì ringrazio molto». Battilani ha già fatto una stagione fuori squadra e sa cosa vuol dire conquistare un pettorale per la Coppa Europa, avere qualche chance e una sola soluzione: andare forte. Che per un ’94 significa fare il posto fisso e significa andare con costanza nei 30 in Coppa del Mondo.
UN FUTURO DA TECNICO – Ha scelto di lasciare l’attività, ha scelto di rimanere in Esercito e dare una mano al Centro Sportivo, ha scelto la carriera da allenatore e da subito inizierà a collaborare con la squadra Asiva che da oggi al 28 luglio sarà in pista a Plateau Rosà per il primo raduno sulla neve della nuova stagione. Un aiuto prezioso, tanta esperienza che Battilani potrà trasmettere ai velocisti.
E poi c’è il golf. È sempre stata la sua passione, ora che ha molto più tempo libero, nella sua macchina la sacca dei ferri non manca mai. Ogni momento è buono per qualche tiro in campo pratica. Il suo sogno nel cassetto è quello di diventare professionista e maestro di golf. Dopo la Streif di Kitzbuehel, prova a domare i green.