Hai 16 anni e sei nella start-list a Cortina, mentre i tuoi compagni di squadra sono davanti al televisore o in qualche Fis Njr. Tre storie di giovani atleti nati e cresciuti sulle nevi italiane, ancora tesserati per club italiani, ma che a Cortina difenderanno i colori di altre Nazionali.
Valentino Caputi è di Roma, ma papà Gianluca è nato in Brasile. Genitori italiani, ma là c’è lo ius soli e così ha il doppio passaporto. A sette anni è tornato in Italia, si è laureato in architettura e ha incontrato Simona Frigieri, anche lei architetta, ma soprattutto atleta di ottimo livello nello sci e allenatrice della Sportiva Lazio. Per Valentino ha vinto la passione di mamma (il papà disegna barche…): così ha iniziato la trafila nello sci club ad Ovindoli. «Poi alle gare abbiamo scoperto che la federazione brasiliana – ci racconta Gianluca – ha un progetto per i giovani europei che hanno anche la cittadinanza del Brasile, con risorse per partecipare alle Fis Children in Europa. Oltre alle nostre Alpe Cimbra e Pinocchio, siamo stati in Francia, Andorra, Bulgaria e Romania con mamma in pista, mentre a me è toccato il ruolo di caposquadra». Sino ad ottenere il pass per Cortina: oltre a Valentino ce l’ha fatta Christopher Rubens Holm, un tedesco-brasiliano, anche lui sedicenne (il terzo iscritto è Michel Macedo che di anni ne ha 22, studia negli Stati Uniti e partecipa alle gare universitarie nordamericane). Insieme sono andati ad allenarsi a Cortina con il Drusciè, hanno fatto stage allo Stelvio. «I Mondiali li consideriamo una vacanza premio, sappiamo benissimo che il livello è altissimo. Ma ci divertiremo».
Kevin Qerimi vive a Bardonecchia, ama il basket, la mountain bike, ma soprattutto lo sci. «Ha iniziato tardi a fare agonismo – spiega Fabio Milano, direttore sportivo dell’Equipe Beaulard – solo dalla categoria Ragazzi. Ha iniziato con il Melezet, poi è passato con noi: una passione incredibile per lo sci e tanta voglia di crescere. Erjon Tola (il primo albanese ad aver partecipato a un’edizione dei Giochi olimpici invernale, che vive a Cervinia e che oggi oltre a essere ancora al cancelletto di partenza, è anche il referente della federazione albanese) lo ha convocato e adesso va a vivere un’esperienza incredibile. Che è anche uno stimolo per i suoi compagni di squadra del nostro club». Una convocazione arrivata grazie anche ai risultati ottenuti quest’anno in Bosnia dove è riuscito a fare 70 punti Fis. Anche lui a Cortina vuole solo divertirsi, per poi tornare in Val Susa dove oltre allo sci c’è anche lo studio all’Istituto Frejus di Bardonecchia.
Anche Chiara Di Camillo è una classe 2004. Lei è una di pianura: è nata e vive a Castello d’Agogna, in Lomellina, studia al Liceo Omodeo di Mortara. Anche lei ha doppia cittadinanza: suo papà è Gianluigi, mentre la mamma Sosiana, arriva da Tirana: insieme gestiscono il Bar Baia d’Assab. La neve non è vicina: l’ha scoperta da piccola in una settimana bianca a Madonna di Campiglio, poi si è iscritta allo sci club Devis Sport e ha iniziato la classica trafila delle gare Pulcini e Children, con le nevi di Pila come campo base per gli allenamenti nel fine settimana. Ma come è arrivata alla Nazionale albanese? «La scorsa estate ho conosciuto Tiziano Riva e sono andata ad allenarmi con il suo club. In un negozio a Cervinia ho visto la tutina della nazionale albanese e ho chiesto informazioni: alla fine ho conosciuto Erjon Tola ed eccomi convocata. Ho iniziato quest’anno con le Fis, tesserata per il Club de Ski Valtournenche: a Cortina farò le qualifiche in slalom».