Federica Brignone, Mauro Sbardelotto, Davide Brignone: è questa, ormai da anni, la triade che non conosce sosta e continua a lavorare per crescere e migliorare. Perché Federica, a 34 anni e tanti successi, non si accontenta e punta ad alzare l’asticella ogni qualvolta può. Ha sempre avuto talento, ha sempre tirato curvoni sul difficile, ma spesso il suo punto debole era rappresentato dai piani. Dove in più di una occasione perdeva una eternità. Tanta classe sul difficile, poca scorrevolezza per essere velocista. Non accettava di avere queste lacune, neppure il fratello e così si sono messi a lavorare sodo per migliorare. «Di tempo ne è passato molto – racconta Davide – È stato un percorso che non ci siamo inventati, passo dopo passo abbiamo dimostrato di essere cresciuti anche in queste condizioni».
Davide, ancora vestito da sci e quasi prossimo a entrare in camera, applaude all’ennesima grande prestazione della sorella, che segue ormai da parecchi anni. «È stata autrice di una grande gara, si tratta di una conferma che anche in determinate situazioni riesce ad andare forte – spiega – Forse, ma è un azzardo, quattro anni fa non sarebbe stata la stessa cosa». E poi aggiunge: «Federica è un talento naturale in alcune situazioni, questa tecnica di scorrevolezza è invece stata costruita, impostando un lavoro immenso per andare forte ovunque».
Domani nel programma l’ultima prova della discesa, sabato la gara femminile che assegnerà i titoli. Federica non si considera tra le favorite, ma sarà ancora una volta la pista a dare il responso.