Andiamo a Sochi con 12 atleti?

Tra un mese iniziano i Giochi Olimpici di Sochi, ma quanti saranno gli azzurri dello sci alpino? Il regolamento è stato realizzato in modo da allargare le presenze, favorendo anche le nazionali che non sono al top della Coppa del Mondo. Ma anche favorendo gli atleti polivalenti e di conseguenza le nazionali che hanno atleti polivalenti in squadra. Giusto o sbagliato che sia, questo è il regolamento e bisogna cercare di affrontarlo.

COME SI ARRIVA AL NUMERO DI ATLETI – Si tiene conto della lista FIS, partendo dal luglio 2012 sino al 19 gennaio 2014. Il ranking degli atleti tiene conto dei migliori cinque risultati in gigante e slalom e dei migliori tre in discesa, superG e combinata. Gli ‘arrivi’ in Coppa del Mondo valgono di più, ma valgono anche quelli delle altre gare, dalle coppe continentali sino alle FIS. Dunque per portare punti alla propria nazione occorre aver fatto punti dappertutto e non conta più come punteggio FIS il vecchio sistema su due gare. Così nel ranking attuale (ricordiamolo, calcolato da luglio 2012) al comando c’è Tina Maze, davanti a Aksel Lund Svindal, Alexis Pinturault, Maria Hoefl Riesch, Tina Weirather, Anna Fenninger, Lara Gut, Ted Ligety, Ivica Kostelic e Julia Mancuso.

GLI AZZURRI – Con pochi polivalenti, gli azzurri sono indietro. Il primo è Matteo Marsaglia, ventitreesimo assoluto con punti in superG, discesa e gigante, seguito da Sofia Goggia, Elena Curtoni e Camilla Borsotti. Innerhofer è il quinto azzurro, 64° assoluto nel ranking, ma ha solo ‘arrivi’ in discesa e superG. Stesso discorso per Paris, solo 87° preceduto anche da Lisa Magdalena Agerer che però, rispetto a ‘Domme’, che ha solo piazzamenti in discesa e superG, ha fatto punti in supercombi, gigante e superG anche se mai risultati da top ten in Coppa del Mondo. Insomma gli specialisti in Coppa del Mondo sono ‘battuti’ dai polivalenti delle gare FIS: Manfred Moelgg è preceduto da Anna Hofer; Werner Heel e Peter Fill da Karoline Pichler e Federica Sosio.  Dunque, non è che non vedremo Paris, Fill o Moelgg a Sochi (o meglio per ora Paris, Fill o Moelgg non potrebbero prendere parte alla supercombinata), solo che, pur con piazzamenti al top in Coppa del Mondo, hanno portato pochi punti all’Italia che attualmente ha così solo un contingente di 12 atleti. Qualche gara in più (non di Coppa del Mondo, ovviamente) nelle discipline dove non c’erano piazzamenti avrebbe portato più in alto l’Italia nel ranking. Facciamo due confronti: l’Austria è a 20 atleti, la Svizzera e gli Stati Uniti a 18, la Francia a 15. Il fatto che conti gareggiare molto in tutte le discipline e in tutte le gare FIS arriva da un altro dato: l’Argentina, che detta legge nella SAC, è a quota 8, così come il Giappone che fa gareggiare i suoi atleti nel coppa asiatica. Appena quattro in meno dell’Italia…

CAPITOLO SUPERCOMBINATA – L’unica modifica dell’ultima ora al regolamento è arrivata per la supercombinata, visto che molti atleti di vertice non hanno i tre piazzamenti. Nell’ultima stagione ce ne sono state solo tre di supercombinate in Coppa del Mondo: chi ne ha ‘persa’ una non avrebbe avuto il pass per Sochi. Non solo gli azzurri, ma anche gente come Ted Ligety. Per questo nelle ‘additional rules’ di ieri è stata inserita una variazione che prevede che l’atleta in questione abbia i tre piazzamenti in supercombinata o discesa e meno di 80 punti in supercombinata o discesa.

RIALLOCAZIONE – Ad oggi gli atleti ‘qualificati’ sono 350. Ci sarà una quota base per nazione, ma qualcuno potrebbe rinunciare. ll 20 gennaio 2014 verrà pubblicata la lista delle quote, la lista dei punteggi FIS dove saranno ammessi solo i 500 classificati (le nazionali che non avranno atleti nei primi 500 al 20 gennaio 2014, potranno iscrivere un solo atleta e solo in gigante o slalom, mentre le nazionali che hanno un solo atleta, maschio o femmina, nei primi 500, potranno iscrivere un secondo atleta dell’altro sesso che abbia almeno 140 punti FIS, sempre al 20 gennaio 2014) e l’attribuzione da parte della FIS dei posti a disposizione per i vari comitati olimpici nazionali. La quota massima è di 22 atleti per comitato olimpico, con un massimo di 14 atleti maschili o femminile (ovviamente sempre solo quattro atleti in gara per le singole prove). Il 22 gennaio 2014 i comitati olimpici dovranno confermare la loro quota di atleti ammessi, nei due giorni successivi la FIS prima dirà quanti posti sono ‘inutilizzati’ per la loro riallocazione ai comitati olimpici nazionali che poi dovranno immediatamente confermare o meno la loro intenzione di ‘occupare’ quei posti. Toccherà dunque al CONI decidere se attribuire gli eventuali posti vuoti agli atleti dello sci alpino (per Vancouver ci fu una sola ‘riallocazione’ per l’Italia, assegnata allo skeleton). Solo il 27 gennaio 2014, quando scadranno le iscrizioni sapremo, dunque, quanti atleti azzurri vestiranno il pettorale a Sochi.

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