Amphibio, la rivoluzione di Elan

Siamo stati a Kaprun per assistere al 'varo' della nuova linea

Nello scorso dicembre abbiamo assistito alla presentazione ufficiale della nuova linea di sci Elan per la stagione 2011/2012. Luka Grilc, responsabile dellos viluppo di Elan e il direttore vendite internazionale Matjaz Meglic, insieme agli ex-atleti Christian Mayer e Bojan Krizaj, hanno illustrato alla stampa Amphibio, la novità dell’azienda slovena. Noi di Race eravamo abbiamo avuto la possibilità di provarli in anteprima. Un aspetto che colpisce è il differente approccio allo sviluppo dello sci che Elan ha adottato negli ultimi anni rispetto ai concorrenti, infatti comunemente le tecnologie di punta ed i materiali top in termini di performance vengono utilizzati prima sugli sci da gara e solo in un secondo momento i nuovi ‘ritrovati’ in termini di tecnologia vengono trasferiti agli sci d’alta gamma e commerciali. La scelta di Elan è stata radicalmente diversa e, com’era già successo per il WaveFlex, la nuova tecnologia Amphibio è stata adottata in primis per gli sci d’alta gamma, ma non da gara.
Lo slogan di lancio vede l’unione di acqua e fuoco, caldo e freddo, per creare una sinergia fra elementi opposti; se ci accontentassimo delle definizioni da grammatica italiana definiremmo Amphibio un ossimoro, come il ben noto ‘ghiaccio bollente’.
«Si tratta di un sistema rivoluzionario, ma semplice e logico allo stesso tempo; – inizia così la spiegazione di Grilc al nutrito pubblico di astanti – il nostro obiettivo era quello di realizzare uno sci sicuro, stabile e facile da condurre». Ma dove sta questa tanto decantata rivoluzione? «Il segreto alla base della tecnologia Amphibio risiede nella progettazione di uno sci destro ed uno sinistro diversi fra loro». Una diversità che risiede nella differente costruzione e nel diverso profilo del lato interno ed esterno dello sci. «L’interno dello sci ha un profilo Camber, mentre quello esterno un profilo Rocker». Camber e Rocker, due termini che in Italia non si sentono spesso. Il primo è il classico lato dello sci con la centina regolare, difficile da deformare e con un’alta resistenza elastica al carico. Il secondo, al contrario, è il tipico lato dello sci da freeride, che i rider definiscono ‘bananato’, con gli ultimi centimetri in punta e in coda leggermente rialzati. In definitiva una lamina dà il sostegno dello sci esterno, l’altra facilita l’ingresso in curva allo sci interno, il cosiddetto ‘easy turning’.
I modelli Amphibio per la prossima stagione saranno quattro, tutti con una nuova tecnologia WaveFlex. Infatti, sia la distribuzione dei rinforzi che il tipico profilo ad onde sono state adattati alla nuova struttura dello sci, un dettaglio prima di tutto dettato dalla ricerca della massima funzionalità ma che si caratterizza anche per un bell’impatto visivo.I top di gamma sono Amphibio WaveFlex 82 XTI e Amphibio WaveFlex 14, il primo è stato concepito per un utilizzo freeride in curve larghe, il secondo per curve più strette e per sciare in pista. Entrambi hanno una ‘forte’ struttura con due laminati in titanio, adatta a sciatori al top; gli altri due modelli sono Amphibio WaveFlex 12 e Amphibio Insomnia, che hanno la stessa forma dei top di gamma ma per la costruzione si utilizza un solo laminato in titanio, che li rende più leggeri e morbidi, quindi più adatti a sciatori di medio livello. Amphibio Insomnia è pensato appositamente per il pubblico femminile sia per quanto riguarda la costruzione sia per l’attenzione posta nel design, che, si sa, è il tallone d’Achille delle donne!
Ma anche il design dei due top di gamma è veramente notevole, un giusto mix fra cura dei dettagli ed effetti forti, che è stato studiato da Porsche Design Studio. «Abbiamo sviluppato questa collaborazione con Porsche Design Studio – ci tiene a sottolineare Grilc – perché sentivamo che un filo comune univa le nostre aziende: l’attenzione allo sviluppo dei prodotti ed al loro design». Dopo questa mega presentazione ci rimaneva solo un dubbio: il prezzo dei nuovi modelli. «La nostra filosofia di sempre è quella di unire la massima cura del prodotto ad un prezzo ‘realistico’, senza cadere in eccessi», evidenzia Grilc.
A noi ha fatto davvero uno strano effetto unire gli sci per caricarli sulle spalle e notare come due lati si tocchino sempre, gli altri due mai; ma dopo la sorpresa iniziale, provandoli sulla neve di Krapun, ci siamo accorti che la nuova tecnologia facilita davvero molto la ‘guida’ da parte dello sci interno. Nel frattempo i primi test di Amphibio sugli sci da gara sono iniziati e non ci stupirebbe vedere presto questo nuovo ritrovato della tecnologia ai piedi degli atleti Elan del Circo Bianco.

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