La notizia rimbalza dalla Francia. Le Monde ha ascoltato alcune atlete che hanno ricordato il periodo difficile passato in Nazionale tra il 2014 e il 2018.
Con toni non certamente edificanti: il 14 febbraio 2017, quando il medico mi ha detto che avevo il ginocchio rotto, mi sono detta: finalmente è finita… sono le parole di una atleta di allora che ha deciso di mantenere l’anonimato.
Pressioni psicologiche che diventavano vere e proprie vessazioni morali e sessiste, tanto da far chiudere anzitempo la carriera agonistica a molte di loro. Come è successo a Marie Massios che oggi non gareggia più ad alto livello: arrivavo ad ogni allenamento con un nodo allo stomaco. Alla fine, in gara, non sapevo più sciare.
Anche Estelle Alphand ricorda quel periodo orribile, fatto di insulti ripetuti, mancate selezioni incomprensibili in un ambiente deleterio e irrispettoso. Tanto che in quel periodo ha deciso di proseguire con i colori svedesi della mamma, a partire dalla stagione 2016-2017.
Fabien Saguez, allora direttore tecnico nazionale della Federazione e oggi presidente della Federazione e che portò lui stesso Anthony Séchaud alla guida del settore femminile sentito da L’Equipe, parla di progetto impegnativo, ma non ingiusto, per ottenere il meglio dagli atleti. Naturalmente ci sono stati dibattiti sulla direzione presa, ma non c’era assolutamente alcuna volontà di fare del male, riconoscendo che ci sarebbero potuti essere degli errori.