La linea della Fis è chiara: è necessario tampone PCR per accedere alle aree di gara, mixed zone inclusa. Però, alla fine, è la nazione ospitante che detta le altre regole. A Soelden per esempio è bastato esibire il green pass, alle Olimpiadi di Pechino il vaccino non è obbligatorio sulla carta, però chi lo ha fatto accede direttamente alla bolla dei Giochi, gli altri devono effettuare tre settimane di quarantena. In Canada, invece, obbligo di doppia vaccinazione per entrare… E poter pensare di gareggiare a Lake Louise.
Discorso molto delicato, situazione che cambia di Paese in Paese; ci sono ancora diversi atleti (e parliamo a livello internazionale) che non sono vaccinati, vuoi per una motivazione, vuoi per un’altra. E ci sono atleti che a Lake Louise non gareggeranno proprio per il motivo spiegato sopra. Sono per esempio gli svizzeri Ralph Weber e Urs Kryenbühl, che hanno annunciato la loro assenza attraverso un post Instagram. «Ho effettuato una preparazione buona e produttiva, sono pronto e motivato per iniziare questa stagione che però per me non partirà fino a Beaver Creek perché non soddisfo i requisiti di ingresso attuali» racconta Weber.
Parla di ritorno rimandato invece Kryenbühl, nonostante stia molto bene fisicamente, pronto e motivato a ripartire. «C’è solo questa “piccola” fregatura: purtroppo solo le persone vaccinate possono entrare in Canada. Per questo motivo, non posso partecipare all’apertura della Coppa del Mondo a Lake Louise. Ho preso la decisione di non farmi vaccinare al momento, visto che qualche mese fa ho preso il Covid sto bene e sono considerato guarito. Purtroppo questo non è sufficiente per poter entrare in Canada». E poi arriva una punzecchiata alla Fis: «Sono deluso che la Fis non abbia deciso di spostare le gare in un’altra sede, quando erano già state trovate le alternative».