Quando sei al limite della sopportazione, quando il morale è terra, quando non riesci a vedere la luce. Guglielmo Bosca ne ha passate di tutti i colori. Fra i diversi incidenti, l’infortunio al crociato un anno fa, ma soprattutto una gamba maciullata tre anni or sono senza la certezza matematica che sarebbe tornato a pennellare curve a cento all’ora sugli sci. Ma Bosca non ha mollato. Gugu si è rimesso un’altra volta in carreggiata ed ecco una stagione regolare, in crescita costante, un inverno nel segno della continuità. Ventunesimo e ventesimo fra Gardena e Wengen in superG, poi quindicesimo a Kitzbuehel. Ora il nono posto in Norvegia: sulla Olympiabakken di Kvitfjell fra l’altro sul podio un mese fa in Coppa Europa.
Ecco Gugu: «Sono troppo contento. Era da un po’ che ci giravo attorno. E’ da qualche anno che sento di sciare bene. Faccio parziali buoni, purtroppo però con i vari intoppi e infortuni vari non sono mai riuscito a mettere in gara tutto il mio potenziale. Sono veramente contento di esserci riuscito oggi. E’ il mio miglior risultato, la prima top ten e sono davvero emozionato. Se poi penso che sono riuscito a farlo in questa stagione dopo la ricostruzione del crociato del ginocchio destro, è veramente incredibile. Nell’ultima stagione ho fatto dei miglioramenti impensabili, che non credevo proprio di riuscire a fare risultati del genere. Quindi voglio ringraziare la commissione medica FISI e tutti quelli che mi hanno aiutato». E domani c’è un’altra opportunità per crescere ancora Gugu…