Julia Scheib dalla Stiria è e rimane la grande speranza austriaca per lo slalom gigante; in vista della stagione olimpica, ovviamente, ma anche per sfatare un tabù, quello dell’ultimo successo in Coppa del Mondo tra le porte larghe a livello femminile per il Wunderteam, datato 7 marzo 2016, a Jasna, grazie a Eva-Maria Brem, oggi ritirata. Sono passati quasi nove anni. Successivamente ecco solo tre podi, griffati Brunner, Liensberger e, appunto, Scheib, proprio il 26 ottobre di un anno fa a Sölden, dove fra sei giorni si aprirà l’annata agonistica 2025-2026. La campionessa iridata juniores di Davos 2018 di questa stessa specialità si è confessata a Race Ski Magazine, giusto per cinque rapide domande in vista dell’opening in Tirolo. E non solo.
Julia, come sta? Qualche cambiamento in estate?
«Mi sento molto bene, grazie. L’estate è stata super positiva, ho trascorso tanto tempo a casa a dire il vero, e anche qualche giorno di vacanza in Italia. Sinceramente non vedo l’ora che inizi la stagione. Non ho cambiato granché né dal punto di vista degli allenamenti, anche a secco, né sul set up dei materiali».
E’ vero che il suo obiettivo è arrivare sempre tra le prime cinque nello slalom gigante? E il superG?
«Spero e credo di sì. Mi sento sempre più in fiducia in questa specialità. Il superG mi piace, mi è sempre piaciuto, anche gareggiarci. Ma ci vuole un po’ di tempo per trovare il feeling giusto con tale disciplina. L’allenamento in questo senso è stato molto proficuo a Ushuaia, credo di non aver mai sciato così bene in superG, e ora spero di avere l’opportunità di gareggiare presto anche in questa specialità in Coppa del Mondo».
Si aspetta di trovare il primo successo della carriera tra le porte larghe in questa stagione?
«Penso che non ci si possa aspettare una cosa del genere: deve succedere e basta. Io ovviamente spero davvero che succeda e anche molto presto, ma nello slalom gigante femminile devi dare il meglio di te stessa solo per avere una possibilità, perché in questo momento in tante stanno sciando davvero bene. Mi sento forte, sto sciando bene: sì, sono pronta per una nuova stagione».

Qual è il suo rapporto con l’Italia?
«Oh, amo davvero tantissimo l’Italia, amo tutto di questo Paese: il cibo, la gente, stare lì, sciare lì, trascorrervi le vacanze, quindi sono sempre entusiasta di andarci. Sì, è vero, la mia gara preferita è quella di Plan de Corones».
Giochi Olimpici: che rapporto ha con i cosiddetti “grandi eventi”?
«La verità? Non voglio “diventare matta” solo per questo evento. Voglio anche godermelo. Ovviamente desidero gareggiarvi, fare bene ecc, e questa potrebbe essere un’occasione davvero speciale, visto che nel caso sarà la mia prima volta alle Olimpiadi, e voglio godermela fino in fondo, prima delle gare olimpiche e anche durante le gare stesse. Certo, in questi eventi la pressione è più alta rispetto a una normale gara di Coppa del Mondo, ma vorrei davvero usare questa pressione per trovare i miei limiti: la pressione può anche rivelarsi un aspetto positivo».




