Una stagione olimpica all’orizzonte per chi detiene il titolo femminile di discesa libera, conquistato a Beijing 2022 superando Sofia Goggia e Nadia Delago, e ha già in bacheca coppe di superG e libera, oltre che 5 medaglie iridate e 5 successi nel circuito maggiore, con 26 podi. La 31enne Corinne Suter, originaria del Canton Svitto, è da anni una delle certezze della squadra svizzera femminile. Insieme a Jasmine Flury (32 anni), Lara Gut-Behrami (34), Priska Ming-Nufer (33), Michelle Gisin (31) e Joana Hählen (33), forma una solida struttura nella squadra di velocità.
Anche lei ha incontrato la stampa nel Media Day svizzero tenutosi a Stettbach, parlando di preparazione, cambio allenatore (da Roland Platzer a Stefan Abplanalp) e delle giovani in squadra, come Malorie Blanc. Oltre che dei Giochi di Milano-Cortina 2026, ovviamente, come riporta Ski News. Ma il punto chiave da lei toccato è stato anche un altro.
SULLA PREPARAZIONE
«Lo staff responsabile del gruppo è cambiato completamente. È molto particolare lavorare con un nuovo allenatore. Anche per la preparazione fisica è cambiato tanto. Ma ho potuto organizzare il mio programma più o meno come volevo. Naturalmente un cambiamento del genere richiede il tempo necessario per conoscersi abbastanza bene. La cosa divertente è che Stefan era allenatore di Swiss Ski anche nel 2011, quando ho disputato le mie prime gare di Coppa del Mondo (debutto in Coppa del Mondo il 26 novembre nello slalom gigante ad Aspen, ndr). La comunicazione con lui è molto piacevole. Mi parla e mi dà la possibilità di parlare, senza però mettermi sotto pressione. Fa lui il primo passo. Una cosa che per me è decisamente più difficile».

CILE
«Era la mia prima volta a Valle Nevado. Abbiamo trovato ottime condizioni, anche il tempo è stato perfetto. La prima settimana si è rivelata davvero fantastica. L’incidente (di Matteo Franzoso, ndr) ha cambiato tutto. Un duro colpo. Tuttavia, poiché la neve scarseggiava a Valle Nevado, ci siamo trasferiti anche a La Parva. Avevo una sensazione di disagio. Abbiamo discusso dell’incidente all’interno della squadra e noi atlete abbiamo potuto prenderci il tempo necessario per elaborarlo».
L’ORO A BEIJING 2022
«Le Olimpiadi sono diventate un argomento di discussione solo ora, durante la settimana dedicata ai Media. Prima non mi ero occupata molto di queste gare. Poiché la stagione di velocità inizia relativamente tardi, abbiamo ancora tempo per prepararci. Forse è anche per questo motivo che le Olimpiadi non sono così presenti come le prime gare di Coppa del Mondo, che per me sono importanti. Ai Giochi di PyeongChang 2018 ero inesperta e molto nervosa. Ora posso dire di essere molto più rilassata e tranquillo e spero vivamente di potermi godere appieno i prossimi momenti a cinque cerchi. Mi piace molto stare a Cortina. Per me saranno le prime Olimpiadi in Europa. Sarà l’esatto contrario della Cina nel 2022. Lì forse la tranquillità mi ha persino aiutato. Sono curioso di vedere quanto sarà grande il clamore in Italia. Ma so cosa mi aspetta con il salto della Tofana e gli altri punti della pista. Ciononostante, rimane una certa tensione».
STATO D’ANIMO ATTUALE RISPETTO AL 2024-2025
“Completamente diverso. In generale, quando si torna da un infortunio, la preparazione non può essere ottimale. Per questo hai tante domande in testa a cui non riesci a rispondere da solo. Oggi però so a che punto sono. Ho i primi confronti e punti di riferimento e mi è chiaro dove devo ancora migliorare. Ma sono sulla buona strada, ho fiducia e le prestazioni in allenamento restano buone».

PASSIONE
«Per me lo sci è e rimane semplicemente una delle cose più belle che ci siano. Ci sono poche cose che mi danno una sensazione di felicità e di liberazione come, a esempio, scendere dopo una discesa di allenamento riuscita a Valle Nevado. Allora si è felici di alzarsi alle 6 del mattino e andare in palestra senza pensarci due volte».




