Ritorno al… recente passato. Possibilmente. Nel suo ultimo slalom dell’inverno 2024-2025, lo scorso 16 marzo, Ramon Zenhäusern ha esultato con entusiasmo dopo aver tagliato il traguardo. Ad Hafjell, in Norvegia, infatti, il vallesano si è classificato al 10° posto, ottenendo il miglior risultato in Coppa del Mondo da quasi due anni. È stata la conclusione migliore di una stagione difficile, in cui ha conquistato punti solo cinque volte, ha mancato la chance di gareggiare ai Campionati Mondiali e si è ritrovato escluso dalla seconda manche in sei gare.
Il piazzamento nella top 10 a metà marzo, con tanto di miglior tempo di manche nella seconda prova, non è stato tuttavia sufficiente per ingraziarsi i selezionatori di Swiss-Ski. Dopo essere stato escluso dalla Nazionale già nell’inverno precedente, Zenhäusern è stato retrocesso dalla squadra A alla squadra C nell’aprile di quest’anno. Circondato da giovani promesse, il 33enne è di gran lunga il più esperto della situazione. A parte alcune piccole perdite finanziarie, la retrocessione non ha però altre conseguenze particolari: anche il prossimo inverno farà comunque parte del gruppo di Coppa del Mondo.

Parlando a SRF, la TV pubblica della svizzera tedesca e romancia, ha toccato diversi temi importanti: «Per quanto mi riguarda, la scorsa stagione avrebbe potuto durare ancora più a lungo. Ho trovato la forma tardi e mi sarebbe piaciuto continuare a gareggiare», ammette Zenhäusern guardando indietro. In vista del prossimo inverno, il vicecampione olimpico del 2018 ha apportato alcuni cambiamenti. A differenza della scorsa estate, quest’anno Zenhäusern è tornato in Nuova Zelanda per trovare condizioni simili a quelle di gara. Dopotutto, voleva provare la «sensazione di Hafjell», con alcuni mesi di anticipo. Tuttavia, non ha percorso più “chilometri” rispetto agli anni precedenti. La parola d’ordine è qualità anziché quantità.
Per Zenhäusern la difficile situazione non è poi del tutto sconosciuta. Ha già vissuto una «stagione da dimenticare» per poi tornare al vertice. A un mese e mezzo dall’inizio dell’annata agonistica a Levi, il vallesano è fiducioso di poter essere regolarmente tra i primi. È particolarmente ottimista dopo l’ultimo risultato ottenuto ad Hafjell con, dicevamo, il crono più basso nella seconda manche: «Il miglior tempo non si ottiene per caso: questo ha dimostrato che sono ancora in grado di sciare velocemente». Inoltre, quest’estate anche il fisico ha tenuto il passo: «Questa è la cosa più importante».
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