Coima ha presentato il nuovo villaggio olimpico di Milano, alla presenza delle istituzioni e degli investitori che hanno celebrato la realizzazione di un progetto che, al termine dei Giochi di Milano Cortina 2026, diventerà il più grande studentato in edilizia convenzionata in Italia, con 1.700 posti letto. Una capacità che da sola coprirà il 6% del fabbisogno abitativo per studenti nel capoluogo lombardo, in un contesto in cui la domanda di residenze universitarie supera ampiamente l’offerta disponibile.
Il Villaggio rientra in un più ampio piano di trasformazione dell’ex scalo ferroviario di Porta Romana, che da storico snodo industriale si trasforma in un quartiere sostenibile e intergenerazionale. Qui troveranno spazio non soltanto studenti, ma anche 2.000 residenti e circa 6.000 lavoratori, grazie alla realizzazione di nuove residenze, spazi commerciali e servizi di prossimità.
Il progetto prevede inoltre la costruzione di 320 appartamenti in edilizia convenzionata e residenziale pubblica, confermando un modello di sviluppo urbano che punta a coniugare inclusione sociale, sostenibilità e innovazione immobiliare.
Il cantiere ha rispettato tempi record: in soli 30 mesi di lavori, tra gennaio 2023 e giugno 2025, è stato completato il complesso residenziale, con una consegna anticipata di 30 giorni rispetto alla data prevista. Dal oggi – mercoledì 1 ottobre – il villaggio sarà messo a disposizione della Fondazione Milano Cortina 2026, come previsto dagli accordi con COIMA.

La progettazione, premiata nel 2025 con l’International Safety Award del British Safety Council, è stata impostata sin dall’inizio pensando alla futura configurazione di studentato, in modo da ridurre al minimo i tempi e i costi della riconversione. Gli spazi che durante i Giochi ospiteranno servizi per gli atleti – dalle palestre alle aree di coworking, dalla ristorazione alle strutture sanitarie – diventeranno in seguito luoghi di interesse pubblico e generale, a servizio della comunità.
Il Villaggio rappresenta anche un modello innovativo sul piano della sostenibilità. Gli edifici sono certificati LEED Gold e Wiredscore Platinum, con emissioni operative pari a zero grazie all’utilizzo di pompe di calore, all’assenza di combustibili fossili e a un impianto fotovoltaico da 1 MW. L’illuminazione a LED con sensori intelligenti e i sistemi di recupero delle acque piovane contribuiscono a una gestione efficiente delle risorse.
Il progetto ha inoltre coinvolto una filiera tutta italiana, con appalti per un valore di 140 milioni di euro e l’utilizzo di tecniche di prefabbricazione che hanno permesso di ridurre tempi e costi di costruzione.
L’architettura del Villaggio, firmata dallo studio internazionale Skidmore, Owings & Merrill insieme a COIMA Image e Michel Desvigne, è stata pensata per coniugare funzionalità e qualità della vita. Le sei nuove palazzine residenziali si affiancheranno al recupero di due edifici storici, l’ex Squadra Rialzo e l’edificio Basilico, mentre oltre 40.000 metri quadrati saranno destinati a spazi pubblici e aree verdi.
Campi sportivi per basket e padel, piazze attrezzate per eventi comunitari e terrazze verdi ispirate alle case di ringhiera milanesi trasformeranno il complesso in un luogo di socialità e incontro.
Con la sua posizione strategica a meno di 15 minuti in bicicletta dalle principali università e istituti di alta formazione milanesi, il nuovo studentato si candida a diventare una risposta concreta al fabbisogno abitativo di circa 200.000 studenti. Secondo Scenari Immobiliari, il gap tra domanda e offerta ha raggiunto le 30.000 unità, con oltre 70.000 studenti fuori sede privi di alloggio adeguato.
La conversione del Villaggio Olimpico sarà la più rapida mai realizzata in Italia per una struttura olimpica, con soli quattro mesi di lavori, e permetterà l’apertura del complesso già per l’anno accademico 2026/27. Le iscrizioni agli alloggi sono state aperte sul portale villaggio.coima.com, confermando un progetto che non solo lascerà un’eredità tangibile alla città, ma che si propone come modello di rigenerazione urbana sostenibile e inclusiva a livello internazionale.




