Un’altra tragedia scuote il mondo dello sci e dell’Italia. Matteo Franzoso non ce l’ha fatta ed è morto questo pomeriggio nella clinica di Santiago del Cile, dov’era stato ricoverato in gravissime condizioni dopo il terribile volo durante una sessione di allenamento sulle piste di La Parva. Troppo gravi le conseguenze dell’impatto e del trauma cranico riportato che da subito la Fisi aveva definito «importante». Immediati i soccorsi al venticinquenne (che avrebbe compiuto 26 anni domani) delle Fiamme Gialle, elitrasportato alla clinica e seguito dalla staff azzurro in loco, sotto lo sguardo attento della Commissione medica della Fisi. Era stato intubato e ricoverato in terapia intensiva. La squadra italiana ha subito sospeso gli allenamenti, si sono chiusi in segno di rispetto, lasciando trasparire solo la gravità del fatto.
Il fratello Michele, allenatore dello sci club Sestriere, i genitori Marcello e Olga sono subito volati in Sudamerica, al capezzale di Matteo dove da subito è stato presente il direttore tecnico Max Carca. Un’altra notizia drammatica, un altro giovane morto sulle piste mentre inseguiva i propri sogni, a neanche un anno di distanza da Matilde Lorenzi.
Matteo, genovese di nascita, ha sempre sciato sulle piste di Sestriere, indossando con orgoglio i colori dello sci club Sestriere, proprio come Matilde. Si è da sempre distinto sui pendii di mezza Italia, conquistando titoli e medaglie italiane. Poi l’ingresso in squadra nazionale, uno dei giovani talenti si cui puntare e su cui aveva deciso di investire soprattutto il responsabile Max Carca.
«Sin da bambino si è distinto per talento precoce e determinazione, collezionando podi e vittorie in tutte le rassegne regionali, nazionali ed internazionali delle categorie Pulcini, Children e Aspiranti – ricorda lo sci club Sestriere – Numerosi i titoli italiani di categoria vinti lungo il suo percorso, tanto da essere inserito nel 2017 nella Squadra Osservati Nazionale e nel 2018 nella Squadra Nazionale C confermandosi come una delle promesse più solide dello sci alpino azzurro».

Ha esordito nel mondo delle Fis il 9 novembre 2015, nel gigante di Solda, per poi indossare il primo pettorale in Coppa Europa due anni più tardi. Bravo nelle discipline tecniche e in quelle veloci, nelle ultime stagioni si era concentrato di più proprio su queste ultime. Tanto che nel 2021 era riuscito a vincere il superG del circuito continentale di Zinal. Poi diversi altri piazzamenti nella top 10. Solo la scorsa stagione aveva terminato quinto la discesa di Orcieres Merlette e ottavo il superG di Crans Montana.
Aveva già assaporato anche il palcoscenico maggiore. Dopo tante prove in Italia, come apripista, aveva esordito in Coppa del Mondo nel dicembre del 2021, quando concluse al cinquantesimo posto il superG della Val Gardena. Da quel giorno altri sedici pettorali, continuando a inseguire i propri sogni, infranti nello schianto avvenuto due giorni fa a La Parva. Era andato due volte a punti in Coppa del Mondo: 28° nel 2023 a Cortina d’Ampezzo, 30° lo scorso inverno a Crans Montana. Entrambe le volte in superG.
Resta da capire la dinamica dell’incidente. Le prime ricostruzioni parlano di un violento impatto contro una staccionata, dopo la caduta e l’uscita di pista. Ma ora è il momento del dolore: il mondo dello sci perde un altro giovanissimo atleta.




