Il cuore di James Crawford batte ancora forte. La vittoria di Kitzbühel, l’unica della carriera, è qualcosa di unico e speciale. Perché è la prima e perché è arrivata sulla Streif, la più ambita e sognata dai velocisti. Nei giorni scorsi lo sciatore canadese è stato celebrato nella tradizionale festa della consegna della cabina, che dal prossimo inverno circolerà nella celebre stazione austriaca.
Ride e scherza il ventottenne che ha all’attivo 115 pettorali in Coppa del Mondo, valsi sei podi. «Mi ci sono voluti 17 tentativi per vincere finalmente a Kitzbühel – racconta James Crawford – Le parole non bastano per descrivere cosa significhi tutto questo per me». In effetti la prima presenza sulla Streif risale al 2016 e come miglior risultato aveva un doppio sesto posto nel superG del 2021 e nella discesa dell’anno successivo.

Quest’anno ha interrotto il lungo digiuno che durava dagli anni ’80, quelli dei Crazy Canucks. Di Ken Read, Steve Podborski e Todd Brooker capaci di dominare la Streif dal 1980 al 1983, con quattro vittorie di fila. Oggi, a distanza di oltre quarant’anni, Crawford ha riportato la bandiera con la foglia d’acero sul gradino più alto del podio della prestigiosa gara. Sogna e spera «che la pista resti sempre così ghiacciata e spaventosa com’è. Finché non cambia, tornerò volentieri anno dopo anno a correre il rischio – dice – Se vinci qui due volte, o addirittura tre, entri davvero nella leggenda».
Prima di tornare a pensare al prossimo inverno, James Crawford si è goduto questo momento celebrativo insieme alle persone più care. «Non si vince mai solo per sé stessi – aggiunge – Si vince per tutti quelli che contano per te. E oggi lo sento particolarmente, vedendo tutte le persone che sono venute fin qui a Kitzbühel con me». Tra i circa 200 invitati, non sono mancati i genitori, Angus Crawford e Laurel Scott, la sorella Candace, la zia Trudy, la nonna Alexandra, la fidanzata Tess Thompson. Presenti anche i compagni di squadra Brodie Seger e Jeffrey Read, così come le vecchie glorie dello sci canadese Ken Read, Jon Kucera e Jan Hudec. Una festa in grande, chiusa con una sorpresa e la consegna di una cabina anche a Ken Read, vincitore sulla Streif nel 1980.




