-1-21 il vantaggio di Atle Lie McGrath sul bulgaro Albert Popov ma lo slalom è davvero bestiale: il giovane campione norvegese deraglia e allora eccolo il piccolo Popov che trionfa sul Canalone Miramonti. Mostruoso Albert, 1.65 di altezza, oggi tuttavia un gigante. Ma è la prima vittoria della Bulgaria? No, ha vinto 45 anni fa Popangelov in Germania…sempre l’8 gennaio e sempre in slalom. Incredibile. Che successo per Popov, davanti allo svizzero Loic Meillard e al croato Samuel Kolega.
I due perdono rispettivamente 44 e 46 centesimi. Quarto il francese Steven Amiez, che precede in quinta piazza il norvegese Henrik Kristoffersen. Sesto il tedesco Linus Strasser. Settimo lo svizzero Daniel Yule. A completare la top ten lo statunitense Benjamin Ritchie, il norvegese che corre per il Brasile Lucas Pinheiro Braathen e l’austriaco Fabio Gstrein. Una gara fantastica nella notte di Campiglio, davanti a quasi 10.000 tifosi festanti. E lo slalom risulta davvero una disciplina in cui in tanti possono primeggiare, talmente il livello è alto e così almeno i primi trenta possono lottare se non per il podio per la top cinque. Popangelov
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L’Italia dello slalom preoccupa. Il miglior risultato in cinque gare è il 7° di Kastlunger in Val d’Isere. Per il resto si tribola in questa prima parte di stagione. Si sperava in un sussulto sul Canalone Miramonti, invece proprio non se ne parla. Peccato. Alex Vinatzer, che era partito fortissimo nella prima frazione, inforca e quindi niente da fare. Sempre mezze manche per il gardenese del ’99, che sembra più in palla al momento fra le porte larghe. Tutti gli altri non si sono qualificati per la seconda manche della Val Rendena: Tobias Kastlunger, Simon Maurberger, Tommaso Saccardi e Corrado Barbera. Il momento è difficile. Ora ci sono le classiche monumento e poi si va al Mondiale. E fra 12 mesi c’è lo slalom olimpico a Bormio. Si salva a Campiglio solo Stefano Gross. Peccato perchè fa un erroraccio nel finale e il recupero dalla 28a posizione poteva essere significativo. Invece Sabo termina 21°. Un segnale per i prossimi appuntamenti, anche perché il fassano ha risolto il problema con il set-up dei materiali quando sotto le solette trova il ghiaccio. Ma è poco, anzi pochissimo per i nostri. Non bisogna mollare, l’Italia dello slalom che era sovente davanti deve ritornare.