Vinatzer in Fassa prepara Campiglio: «Pronto al riscatto sul Canalone»

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Oggi Alex Vinatzer e gli slalomisti sono tornati ad allenarsi.Training in Val di Fassa grazie al progetto Piste Azzurre. Si tratta della rifinitura in vista dell’appuntamento di mercoledì 8 gennaio a Madonna di Campiglio con la classica 3Tre. Sarà un appuntamento fondamentale per Alex, che in slalom non è ancora riuscito ad esprimersi al meglio. Eccolo: «Gli allenamenti stanno andando bene, tra Natale e Capodanno abbiamo sciato sulla Stelvio di Bormio, la pista che ospiterà le gare di sci alpino alle Olimpiadi di Milano-Cortina. Il dolore alla tibia è finalmente alle spalle, mi ha fatto tribolare non poco. Sto ritrovando smalto e la serenità che serve per affrontare questo gennaio fondamentale per la disciplina dello slalom». Gennaio sarà il mese dello slalom appunto: dopo Campiglio sarà la volta di Adelboden, Wengen, Kitzbuhel e Schladming. Partire bene è fondamentale. Ancora il gardenese del ’99: «Finora in slalom non sono andato oltre un decimo posto ma è obbligatorio invertire la tendenza. Voglio ripartire da Madonna di Campiglio e tornare a stare davanti. In gigante sono riuscito a esprimermi meglio (5° nell’opening di Sölden e 8° in Alta Badia), ma ho fatto tanta fatica fra le porte strette».

Il podio con Kristoffersen e Foss-Solevaag

Ora a Fassa, dopo Bormio, Vinatzer continua a lavorar sodo con il team di Simone Deldio e Stefano Costazza che hanno barrato la Aloch alla perfezione: «Gli ultimi allenamenti mi hanno fatto capire che sto bene e che ho ritrovato i giusti equilibri e la solidità che serve. Il Canalone Miramonti dev’essere il pendio del riscatto. Sento di avere il podio nelle gambe, in slalom mi sento più sicuro che in gigante ma purtroppo non ho ancora concretizzato. Il pendio che ci aspetta a Campiglio è molto tecnico, come piace a me. Sono salito una volta sul podio e ho fatto quarto. L’organizzazione prepara la pista in maniera perfetta. Inoltre, si gareggia in Italia, è fantastico scendere con tante persone a bordo pista che fanno il tifo per me e per i miei compagni».

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