L’unico podio in carriera ce l’aveva in gigante (terzo in Alta Badia), però in discesa proprio nella scorsa stagione aveva messo in bacheca un quarto posto a Bormio, un decimo a Wengen e un ottavo a Kitzbühel. E oggi sulla Birds of Prey Justin Murisier ha firmato la gara della vita, dopo un percorso nel circo bianco con tre rotture del legamento crociato dello stesso ginocchio, entrambe le spalle messe a posto sotto i ferri e un’operazione alla schiena. Non aveva brillato più di tanto nelle prove: dodicesimo nella prima, addirittura trentottesimo nella seconda. Ha fatto velocità sin dall’inizio e sul piano, si è difeso sul ripido e poi ha fatto la differenza nel finale. Best crono davanti niente meno al capitano Marco Odermatt: due decimi di margine, complici qualche sbavatura qua e là. Non è soddisfatto all’arrivo, ma tutto sommato va bene così con il compagno di squadra nel leader corner. In fondo peggio ha fatto l’altro protagonista tanto atteso, Cyprien Sarrazin, finito ad oltre un secondo, che ha pagato la troppa veemenza, lasciando decimi un po’ dappertutto.
E sul podio non c’è neppure Vincent Kriechmayr, quinto a 65 centesimi, alle spalle anche di James Crawford, quarto a 51. Il terzo gradino del podio è dello sloveno Miha Hrobat, il primo per lui. Che fosse a suo agio a Beaver Creek lo ha dimostrato nel primo training, ma la gara, se ancora ce ne fosse bisogno, è un’altra cosa.
Il resto della top ten è una questione a due tra Nord America e Francia: Bryce Bennett sesto per gli atleti di casa e Brodie Seger, sceso con il 49, decimo per i canadesi, Blaise Giezendanner settimo, Nils Allegre ottavo e Cyprien Sarrazin nono per i transalpini. Undicesimo il ceco Jan Zabystran sceso con il 54.
Lontani gli azzurri, un po’ tutti sugli stessi tempi: Dominik Paris è diciannovesimo a 1.69 («La pista era in buone condizioni, anche se un po’ di tagli c’erano, ma è normale – il commento di Paris a caldo – Sono io che non sono riuscito a sciare come dovevo; è difficile fare un’analisi, perché viene da dire di avere sbagliato troppo. Dovrò riguardarmi al video e cercare di fare meglio domani. Forse chi è sceso con i primi numeri ha trovato la pista più pulita e più liscia. Quando c’è la traccia un po’ di tempo lo perdi. Io non li ho visti scendere. Ho visto Kriechmayr, che era uno dei favoriti, ma anche lui ha fatto fatica. Ci riproverò nel superG»), quindi Florian Schieder ventitreesimo a 1.81, Mattia Casse ventiseiesimo a 2.04; a punti anche Giovanni Franzoni (con il pettorale 57) ventisettesimo a 2.11, appena fuori invece Benjamin Jacques Alliod, trentunesimo a 2.26. Più attardati Christof Innerhofer e Pietro Zazzi. Mai in palla su una Birds of Prey in condizioni eccellenti, sotto il sole e non con il solito freddo tagliente.