Collomb: perseveranza, freddezza e grandi piedi, con obiettivi chiari

Alle radici di Giorgia Collomb, nata e cresciuta a La Thuile, paese di poco più di 700 abitanti in Valle d’Aosta, e nello sci club La Thuile-Rutor, di cui papà Daniele è presidente e direttore tecnico. È stato lui a seguire il percorso sugli sci della figlia, volando anche come spettatore a Killington, dove Giorgia, 18 anni appena compiuti, ha ottenuto i primi risultati a punti in Coppa del Mondo, in due specialità diverse: 19ª  con pettorale 54 in gigante e 16ª, in rimonta di 10 posizioni, in slalom, domenica scorsa, con pettorale 59.

Collomb ha subito dimostrato talento, freddezza ed enorme potenziale, vivendo questa nuova avventura apparentemente con serenità e il sorriso che non manca mai. Federico Lacchio, attuale allenatore del citato Sci Club La Thuile-Rutor nella categoria Ragazzi (12-13 anni), ha visto nascere e crescere Giorgia e l’ha seguita da vicino quand’era proprio nella sua categoria: «Intanto fatemi dire che è un motivo d’orgoglio per tutta La Thuile vedere Giorgia in Coppa del Mondo – dice a Race Ski Magazine -.Lei è sempre stata allenata da papà, che è un carissimo amico; io l’ho seguita particolarmente un anno, nella categoria Ragazzi. E’ sempre stata veloce fin da piccola, con qualche limite tecnico da superare com’è normale che sia a quell’età, ma mi ha colpito soprattutto per la sua perseveranza, sia sugli sci sia nell’allenamento atletico, e per il suo impegno. E poi posso dire che ha una bella testa e un buon carattere, ne parlavo proprio di recente con suo papà. Quando era in categoria con me capitava che uscisse spesso e non l’ho mai vista particolarmente arrabbiata o prendersela più di tanto, se non per i due secondi successivi all’uscita. A volte capitava anzi che fossi io il più dispiaciuto e poi lei mi veniva incontro con il sorriso e lì… capivi che era la ragazzina a insegnare qualcosa a te, e non viceversa. Mai visto scenate da parte sua per una gara andata male. Ciò detto, è sempre stata una ragazza molto decisa, pur senza esternarlo in maniera particolare. L’impressione è che abbia avuto gli obiettivi chiari stampati in testa fin da piccola. Io da sciatore, per dire, sono arrivato fino al Comitato, ma questa perseveranza che ha sempre mostrato lei nell’allenarsi anche a livello atletico, pure da sola, non l’avevo. E mi ha sempre colpito. La voglia di allenarsi e di voler fare tanto a un certo punto si vede, esce fuori. E dopo ogni errore o uscita in gara, ribadisco, era lei a dire “non fa niente, ci proveremo alla prossima”. Quindi, obiettivi chiari in testa sì, secondo me, ma senza ossessione. Giorgia ha sempre vissuto tutto con grande serenità».

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