Il Rettenbach si colora di azzurro: Federica Brignone vola nella seconda manche del gigante opening di Coppa del Mondo, senza paura, alla sua maniera. Mette sotto pressione le avversarie che la precedevano a metà gara. E che atlete, due che a Sölden sanno come si vince. Si salva Alice Robinson che si ferma alle spalle della valdostana con 17 centesimi di svantaggio, naufraga invece Mikaela Shiffrin che chiude addirittura fuori dal podio a oltre un secondo.
Al terzo gradino del podio sale così l’austriaca Julia Scheib a 1.08, in risalita di undici posizioni, con quarta l’altra statunitense Katie Hensien (pettorale 47), best crono nella seconda discesa dal diciassettesimo posto a metà gara. Scivola indietro Marta Bassino, un po’ troppo rotonda sul muro, tempo di manche oltre la ventesima posizione e tredicesima al termine. Ventesima Asja Zenere che riprende due piazza dalla prima manche. Punti anche per Lara Colturi, sedicesima.
Federica riparte alla grande, ci teneva a fare bene perché più passano gli anni e più le aspettative si alzano. Ma forse neanche lei si aspettava di poter fare così bene: a Ushuaia volava, nei giorni scorsi in Val Senales non tutto filava liscio. Un rischio enorme nella prima manche, la tranquillità della veterana che sa gestire l’imprevisto e poi il graffio della tigre nella seconda manche. Le punte verso il basso alla ricerca della pendenza, mentre quelle delle avversarie tondeggiavano un po’ qua e un po’ là.
Bandiere al cielo, festa iniziata, davanti ai 15.800 tifosi presenti, un record per la località che mai aveva fatto segnare questi numeri al sabato. La prima vittoria proprio qui, nove anni fa. Era il 2015, c’era una giovane Giorgia Collomb che la guardava da spettatrice. E oggi Federica non se lo è dimenticato, anzi lo ha ricordato nella prima intervista internazionale.
Un’altra gara spettacolare, un’altra perla che si aggiunge al suo palmarès: 28 vittorie in Coppa del Mondo. E ancora tanta, tantissima fame di successi. Perché passano gli anni e Federica è sempre più serena e tranquilla.