Brignone vola nella nebbia di Kvitfjell: vittoria di coraggio nel superG. «Mi diverto e non voglio smettere»

Un capolavoro in mezzo alla nebbia, una prova di forza e di coraggio. Federica Brignone vince il secondo superG di Kvitfjell, una maratona durata oltre due ore e mezza, colpa della nebbia che per tutta la mattinata andava e veniva costringendo la Fis a numerose interruzioni. Dita incrociate, lunghe sospensioni, alla fine gara convalidata e grande trionfo azzurro. Non certo la gara più regolare, ma c’è da dire che Federica Brignone è stata una delle atlete (insieme a Marta Bassino) a trovare le peggiori condizioni. Buio pesto nel tratto centrale, eppure la valdostana ha tenuto giù il piede, ha spinto senza paura in ogni settore, fidandosi della ricognizione, dei piedi e delle sensazioni. Ha tenuto linee incredibili e neppure le atlete che sono scese con una visibilità migliori sono riuscite ad avvicinarla. Successo spettacolare in Norvegia, con 61/100 sull’elvetica Lara Gut-Behrami, scesa con maggiore luce, ma comunque lontana rispetto all’azzurra. Poi di nuovo interruzioni e partenze, con il 19 è spuntata Ester Ledecka, che torna sul podio e centra il terzo posto a 85/100. Quarto posto per la norvegese Kajsa Vickhoff Lie, quinto per l’americana Lauren Macuga.

Non va oltre il settimo posto Cornelia Huetter, l’austriaca che è in lotta per la classifica di specialità con Federica Brignone e Lara Gut-Behrami. Una lotta alla sfera di cristallo ancora aperta, almeno per quanto riguarda la matematica, ma in parte già decisa. Perché Lara Gut-Bherami ora ha 540 punti, con il secondo posto di oggi, e mantiene 69 punti di vantaggio su Cornelia Huetter e 74 su Federica Brignone. E alla fine della stagione manca un solo superG, quello delle finali. Nulla è scritto fino in fondo, ma pare difficile un capovolgimento.

Brignone è al settimo cielo e guarda già al futuro, con ancora tanta voglia di primeggiare: «Oggi è stato più tosto il post-gara, che la gara. Nessuno vedeva troppo oggi, bisognava adattarsi. In generale nelle gare dove c’è attesa riesco ad attivarmi al momento giusto – dice -. Mi sto divertendo e mi piace quello che faccio. Non vedo per quale motivo dovrei smettere. Poi a fine stagione farò come sempre le valutazioni. Ho lo stesso numero di podi di Stefania Belmondo, atleta che stimo moltissimo. Sono numeri importanti. Penso che a Are farò anche lo slalom e vorrei finire la stagione al mio massimo”.

Tornando alla gara, Marta Bassino ha trovato molta nebbia, tanto che subito dopo è stata interrotta a lungo la gara. Per la cuneese quindicesimo posto, poi 18a Roberta Melesi, 22a Laura Pirovano, 26a Teresa Runggaldier, 36a Nicol Delago. La gara è stata sospesa dopo il pettorale 41, dopo l’americana Jacqueline Wiles; tra le altre, sono rimaste in partenza Nadia Delago e Sara Thaler.

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