Giuliano Razzoli: 'Resto con i piedi per terra'

Intanto gli slalomisti preparano Adelboden

“Cosa ho pensato appena sono salito sul podio? Sapevo di essere competitivo e che prima o poi il risultato sarebbe arrivato. Certo, un podio…”. Giuliano Razzoli se la ride. Brinda con i compagni di squadra al Canetta, il quartier generale degli azzurri a Pollino di Premeno, nel Verbano, dove gli slalomisti preparano lo slalom di Adelboden. Il Razzo è disteso, sereno. “Un risultato che cercavo da tempo. Per questo lo dedico alla mia famiglia e a me stesso. Ne avevo bisogno ed il fatto di aver fatto subito un podio è stato qualcosa di indescrivibile”. Prima di questa performance lo slalomista di Villa Minozzo stava andando come un treno. “In Coppa Europa ho fatto due ottime gare e in allenamento andavo forte. Mi serviva un risultato in Coppa del Mondo, dovevo sbloccarmi”. Dopo aver iniziato in primavera la preparazione sugli sci, un infortunio alla coscia lo ha tenuto lontano dalle piste di allenamento da metà agosto ad inizio ottobre. “Sono rimasto fermo parecchio e quando ho rimesso gli sci a metà ottobre ho fatto per un periodo solo in campo libero. Ad inizio novembre prendevo quasi due secondi i primi giorni di allenamento a Bormio. Poi, giorno dopo giorno mi mettevo al passo dei miei compagni”. Razzo racconta i momenti della gara. “Alla fine non ho neanche patito più di tanto la pressione tra le due manche, ma un risultato così lo aspettavo davvero e ci pensavo eccome…”. Lo slalomista emiliano fa un passo indietro. “Se pensavo di fare un podio alla terza gara mentre sono tornando dall’Argentina alle prese con l’infortunio? Non mi passava neanche per l’anticamera del cervello. Al dire il vero anche lo scorso anno avevo fatto eccellenti tratti di manche ma non avevo capitalizzato tanto. Il miglior risultato era il quattordicesimo di Adelboden, ma mi stava stretto”.
Adesso lI soliti paragoni con Alberto Tomba. “Con Alberto ho in comune solo il fatto di essere emiliano e di avere un fan club numeroso. Certi paragoni mi sembrano davvero esagerati e alcune dichiarazioni forzate. Impossibile imitare Alberto. Lui è stato il più grande di sempre. Iniziamo invece a esaltare le nostre prestazioni senza questi paragoni”. Squilla ancora il telefono. “Rimango con i piedi per terra. Ci vediamo ad Adelboden”.

Segui il nostro canale telegram per ricevere subito tutti gli aggiornamenti di raceskimagazine.it. Clicca qui e unisciti alla community.

Altre news