Un’altra seconda manche all’ultimo centesimo, ancora da grandi rimonte. Una manche insidiosa, quella di Garmisch che gira tantissimo nella parte alta e dove serve massima accelerazione nel finale. Ovviamente tutti ci provano e qualche inforcata pesante non manca, soprattutto quelle dei primi tre: Meillard, Zenhaeusern e Strolz.
Così festeggia e bissa il successo Henrik Kristoffersen, primo dall’ottava posizione della prima manche; piazza d’onore per Dave Ryding (che risale di diciassette posizioni, sfruttando al massimo la tracciatura del suo allenatore) a 35 centesimi, terzo Linus Strasser a 47, dalla sedicesima piazza della prima manche.
Ancor meglio Lucas Braathen quarto dalla ventiquattresima posizione, e Marco Schwarz, quinto dalla ventiseiesima (con il best crono nella seconda). Giuliano Razzoli è sesto non senza rammarico: gestisce bene in alto, attacca sotto: chiude con 57 centesimi, dunque a 22 dal secondo posto o a un decimo dal podio… «Manche difficilissima – spiega Razzo -, bisognava stare sempre a tempo. Ho fatto una manche ordinata, molto di testa. Ho tirato una frenata troppo pesante nel tratto centrale che mi è costata un po’ troppo. Ora andiamo alla gara di Flachau con il morale alto. Dovremo fare un po’ di allenamento su queste condizioni particolari, non di neve ghiacciata».
Nella top ten anche Alex Vinatzer che nonostante un inciampo a metà tracciato, raccoglie l’ottavo posto di manche e il nono assoluto a 96 centesimi. Diciannovesimo Tommaso Sala, un po’ troppo conservativo nella seconda manche.