Gross, il podio della perseveranza

Live – «Da essere fuori squadra al podio in Coppa… incredibile!»

Goduria Gross. Arriva in sala stampa con la naturalezza di un big e si confronta con la stampa internazionale che scopre solo oggi che non è parente di ‘Pierino’. Riceve il premio tradizionale di chi sale sul podio ad Adelboden, il ‘campanaccio’, quindi lo seguiamo nell’albergo della squadra azzurra. Incontra Giuseppe Bianchini, bacci e abbracci con lo skiman Voelkl, una gioia condivisa. Il podio di Stefano Gross è quello della perseveranza. «Ci ho sempre creduto. Ero in squadra C poi sono uscito e ho trascorso due stagioni con il gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, che in quegli anni sono stati la mia ‘ancora di salvataggio’. Poi l’ultimo anno ho avuto il posto fisso in slalom in Coppa Europa e sono entrato l’anno successivo in B, ma Jacques Theolier, con cui davvero ho un ottimo rapporto, mi ha tirato in mezzo fin da subito. Questo è il secondo anno che sono con il gruppo Coppa del Mondo. In allenamento vado sempre forte, sapevo che prima o poi poteva arrivare il risultato, il podio. Oggi è incredibile, sono proprio contento». Stefano è arrivato a questo risultato con calma, ma con grande impegno e determinazione, senza bruciare le tappe: «Quando sei fuori squadra ti senti tagliato fuori, poi sono risucito a fare il posto fisso in Coppa Europa e sono rientrato nel giro azzurro. Non ho mollato, sono cresciuto piano piano, con regolarità. L’anno scorso avevo pettorali troppo alti, soffrivo le piste rovinate, adesso appena mi sono portato un po’ avanti con l’ordine di partenza ho potuto mettere in pratica quello che so fare in allenamento. Dediche? Alla mia famiglia, a ‘Bianco’ e a Jacques».

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