Alpe Cimbra, Lara Colturi un vulcano dopo il poker: «Soddisfatta ed entusiasta, ma guardo sempre avanti»

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A bocce ferme, dopo il netto trionfo all’Alpe Cimbra 2021, ci siamo soffermati con Laura Colturi, portacolori della formazione piemontese del Golden Team Ceccarelli.

Quattro gare quattro vittorie, guardando alla storia della manifestazione, prima Topolino oggi Alpe Cimbra Fis Children Cup, sei l’unica a vincere in una stessa edizione sia le due gare delle selezioni nazionali che quelledella fase internazionale…

«Davvero? Io sapevo solo che Shiffrin avesse vinto sia il gigante sia lo slalom degli internazionali e che dopo poco era già in Coppa del Mondo. Se calcoliamo che da allora le categorie sono state fermate per un anno, io oggi ho l’età dell’americana. Quindi sulla tabella di marcia sta funzionando tutto abbastanza bene, per quanto la strada sia lunga ovviamente. Non corro mai per il risultato, anche se mi dicono che ho la dote di sapere dove guadagno e perdo centesimi, non posso però sapere cosa faranno le altre. Il mio metro di paragone rimane solo me stessa».

Lara Colturi e Folgaria, un amore speciale. Non è vero?

«Su queste piste mi trovo sempre bene, sono molto tecniche e per questo mi piacciono ancora di più. Mi piace il ripido ed il ghiaccio. Quest’anno nonostante il lavoro incredibile degli organizzatori, il ghiaccio è mancato ma mi è bastata la pendenza e qualche bell’angolo per riuscire comunque a sciare come so fare»

Delle quattro vittorie quale è quella più sudata?

«vincere non è mai scontato, basti vedere la sfida continua con Giorgia Collomb sin dalla prima giornata dello slalom dei nazionali dove ho avuto la meglio solo per nove centesimi Quello che mi sta facendo crescere dal punto di vista agonistico è quando in partenza riesco ad uscire da queste dinamiche di confronto e a riportare il mio focus sulla sciata e sui fondamentali. In queste quattro finali mi sono vista crescere di livello e di intensità d’azione»

Delle ventitre nazioni presenti qualche nome interessante? 

«È stato figo allenarsi un giorno con Romy Renz, figlia della campionessa Martina Ertl, anche lei come mia madre nelle vesti di mamma/coach. Lei è un anno più giovane di me quindi potremmo gareggiare insieme solo il prossimo anno. Comunque una sciata molto efficace, non per niente ha vinto lo slalom. Della mia categoria hanno dato filo da torcere alla compagine italiana la polacca Magdalena Brando, terza in gigante e la lussemburghese Gwyneth Ten Raa, terza in slalom. Ma per me la sfida alla fine si è sempre giocata con la mia amica valdostana Giorgia e ne sono fiera perché è una ragazza semplice ed impegnata, come me, ci piace lavorare sodo ad entrambe».

 

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