Clima surreale al Passo dello Stelvio. Sui tornanti che da Bormio conducono al Passo non si incrocia neppure una macchina. Le marmotte si sono riprese i propri spazi, le trovi ovunque, anche sulla strada asfaltata. In cima è tutto chiuso, ci sono solo i pulmini e le macchine della Fisi, dei tecnici e degli atleti che da più di una settimana sono alloggiati al Livrio, riservato fino a fine mese per le squadre nazionali. Vietato l’accesso a tutti, nessuno può entrare, ora però non c’è problema perché la stazione è ancora chiusa al pubblico e riaprirà il 13 giugno, «con tante richieste» ha spiegato Umberto Capitani della Sifas, che aggiunge: «Un bell’accordo con la Federazione, in principio nessuno sapeva che estate avremmo trascorso, ora invece la linea è più chiara e tra pochi giorni riapriamo al pubblico. Il Livrio però rimane off-limits». Lo è per tutti, anche per i giornalisti presenti per il media day ristretto organizzato per riprendere il contatto con gli atleti dopo i mesi di lockdown e la brusca chiusura di stagione. C’è Sofia Goggia che arriva subito, poi spunta la snowboarder Michela Moioli – appena arrivata allo Stelvio – poco dopo sulla terrazza del Livrio si presentano anche Christof Innerhofer, Emanuele Buzzi, Mattia Casse, Federica Brignone, Marta Bassino, Francesca Marsaglia e Nicol Delago.
C’è grande motivazione, tutti sorridono e tutti sono felici di aver rimesso gli sci ai piedi. E sorridono anche al fatto di avere un ghiacciaio e una struttura tutta loro. Il Livrio è stato ribattezzato Casa Italia, un po’ come accade ai Mondiali e alle Olimpiadi. L’emergenza Covid-19 sembra ormai essere alle spalle, allo Stelvio si pensa solo a riprogrammare la stagione, senza fare troppi calcoli su calendari incerti o definitivi, Mondiali nel 2021 o nel 2022. C’è solo voglia di lavorare, mettere nelle gambe discese, manche ed esercizi e provare a recuperare il tempo perso in primavera. Tanto e soprattutto prezioso perché nel periodo appena alle spalle gli atleti sono soliti testare materiali e fare una prima scrematura di sci e scarponi.
Allo Stelvio, mentre gli addetti ai lavori ultimano i lavori di manutenzione per l’imminente apertura, torna la neve. Caduta copiosa già nei giorni scorsi. Si scia la mattina, qualcuno anche al pomeriggio, poi preparazione atletica, uscite di sci alpinismo: giù con gli sci fino al Passo, cambio di assetto e via con le punte all’insù per fare ritorno al Livrio. È allenamento anche questo, Federica Brignone quando si presenta per le interviste ha praticamente finito il suo giro.
Si fa fatica in quota, il periodo è lungo, ma le tre Elite (Brignone, Goggia, Bassino) non si sono ancora fermate un attimo. Lo Stelvio si è trasformato in una vera e propria palestra azzurra e tra pochi giorni ci sarà il cambio. Via il primo gruppo di atleti, su altri ragazze e ragazzi. Bisogna approfittarne, anche perché in calendario ci sono diversi altri raduni, ma solo il tempo dirà se si potranno fare oppure se servirà riprogrammare. Intanto gli azzurri si godono piste immacolate, guardano avanti e ringraziano Fisi e Umberto Capitani per questa opportunità. Nuova per tutti. Che piace. E che siamo certi, qualcuno chiederà di bissare in futuro.