Undici federazioni sportive hanno firmato una nota congiunta e chiedono a gran voce maggior sostegno da parte del Governo, dopo il primo stanziamento del “Cura Italia”, considerato una «boccata d’ossigeno» che però «rischia di essere insufficiente». C’è anche la Fisi, ad aver firmato la lettera, oltre a Federazione Ginnastica d’Italia, Federazione Italiana Canoa Kayak, Federazione Italiana Canottaggio, Federazione Italiana Cronometristi, Federazione Italiana Hockey, Federazione Italiana Pesistica, Federazione Italiana Scherma, Federazione Italiana Tiro con l’Arco, Federazione Italiana Vela, Federazione Italiana Biliardo Sportivo.
Prevedere un intervento finanziario rivolto alle associazioni sportive dilettantistiche sin dal decreto “Cura Italia”, in discussione in Aula in questi giorni, sbloccare i fondi già stanziati e vincolati per il progetto Sport Di Tutti ed assicurare la certezza della contribuzione statale per il prossimo anno. È questo quanto richiesto da alcuni rappresentanti del mondo dello sport, chiamati a fronteggiare, così come l’intero Paese, il momento più difficile della storia recente.
Il 3,8% DEL PIL ARRIVA DALLO SPORT – Le prime bozze del decreto “Cura Italia” non sembrano tenere in considerazione un movimento, quale quello dello sport italiano che influisce, considerandone anche l’indotto, per il 3,8% del PIL. Chiediamo al Presidente del Consiglio, al Ministro competente e all’interno Governo di riconoscere, allo sport di base, che si fonda sul quotidiano impegno di milioni di praticanti, quel ruolo importante non solo sul piano economico ma anche e soprattutto su quello sociale. La pandemia sta mettendo a serio rischio la sopravvivenza delle società sportive che rappresentano sia il terreno fertile da cui germogliano i campioni di domani e sia il veicolo di trasmissione più immediato ed efficace dei valori del vivere civile e della convivenza sociale.
PRIMI INTERVENTI UNA BOCCATA D’OSSIGENO – I primi interventi predisposti dal Governo hanno rappresentato per lo sport azzurro una boccata d’ossigeno che però rischiano di essere insufficienti.È necessario adesso intervenire in maniera tempestiva e strutturale. È per questa ragione che chiediamo di prevedere, all’interno dei 25miliardi che rappresentano il plafond del decreto “Cura Italia”, lo stanziamento di somme che possano rappresentare un’immissione di liquidità che, attraverso le Federazioni sportive, possono giungere immediatamente alle società di base che rappresentano la colonna vertebrale dello sport azzurro.
Inoltre, chiediamo di svincolare i fondi già stanziati per il progetto “Sport di Tutti” e che rischiano di rimanere dormienti nei nostri bilanci federali in quanto non potranno essere messe in atto quelle iniziative alle quali erano destinati. Si tratta di somme importanti e che potrebbero essere utili quale ulteriore sostegno alle nostre realtà sportive. Ma, come ogni sportivo sa, i risultati di domani si costruiscono con una corretta programmazione.
«CHIEDIAMO GARANZIE» – A tal fine, chiediamo al Governo una dichiarazione che possa garantire la continuità degli stanziamenti destinati allo sport anche per il prossimo anno che ci vedrà porci l’obiettivo di onorare il Paese ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo. In questo percorso, sin da subito, esprimiamo l’esigenza di avvertire la vicinanza del Governo al mondo dello sport con azioni concrete che passino dallo stanziamento di fondi fondamentali per la sopravvivenza dell’intero movimento e anche da una auspicata concertazione ed attività di ascolto di tutte le componenti dello sport italiano, attraverso il CONI ed il Comitato Italiano Paralimpico.