Dopo quattro gare tecniche si può già dire che il livello in slalom è rimasto lo stesso dell’anno scorso: strapotere di quattro atlete e poi il vuoto. Shiffrin, Vhlova, Holdener e Hansdotter sono un gradino sopra tutte le altre. L’Italia si deve affidare ancora alle veterane, oltre a loro il buio, e credo che per trovare un nome nuovo al vertice in questa disciplina dovremo aspettare, ahimè, almeno altri 3 o 4 anni.
TOP E FLOP – La squadra svedese e quella tedesca sono al top: si stanno riprendendo dopo un paio di stagioni più che sotto tono. Nei flop inserisco invece Hansdotter e Loeseth, sembra che abbiano subito un’involuzione tecnica, a parte la poca brillantezza non sono mai riuscite a trovare il ritmo sia a Levi che a Killington.
DIVERSO IN GIGANTE – Discorso diverso per il gigante, dove il livello tra le ragazze è abbastanza omogeneo e le Italiane non deludono. Come ho già detto dopo Soelden, Manu quest’anno è molto più ‘stabile’, si sente più sicura e di conseguenza si inclina meno. Se starà bene fisicamente la vedremo spesso al vertice. Non dobbiamo preoccuparci per le altre azzurre, non hanno ancora centrato il podio, ma ognuna di loro ha fatto vedere la sciata dell’anno scorso: le troveremo spesso nelle prime posizioni.
TOP E FLOP – Top Rebensburg con la sua sciata elegante e stabile, sci sempre incollati alla neve e sempre in spinta; Flop Weirather che, al contrario di Vicky, non è più fluida e non spinge lo sci in curva, anche se ieri ha fatto segnare il miglior tempo in prova.