L’ultimo slalom disputato in Coppa del Mondo, quello di Flachau, ha lasciato in eredità l’idea (forse) che Mikaela Shiffrin si possa battere, anche se solo tramite impresa speciale. In Austria infatti si impose Frida Hansdotter, davanti a Nina Loeseth e, ex aequo, Wendy Holdener e la stessa americana. Con Veronika Zuzulova, trionfatrice a Zagabria dopo l’inforcata di Mikaela, stiamo parlando dell’elite stagionale delle disciplina. L’americana, però, si è imposta cinque volte in sette gare, è la detentrice del titolo olimpico e degli ultimi due iridati e ha conquistato tre coppe di specialità consecutive tra 2013 e 2015. Morale, a lei va la palma del pronostico per centrare il terzo oro iridato consecutivo, che sarebbe record assoluto anche se la tedesca Cranz negli anni trenta ne conquistò quattro in sette edizioni.
GARA – Su St. Moritz è caduta un’altra abbondante nevicata (prevista) nella giornata del gigante maschile, venerdì 17 febbraio. La pista è quella maschile, già dominata da Mikaela Shiffrin alle Finali del marzo 2016, davanti a Zuzulova e Hansdotter. Questa volta il risultato sarà diverso? Possibile data la forma delle avversarie: una vittoria e quattro podi per Zuzulova, sei podi in sette slalom (pur senza vittorie) per Holdener, un successo e due podi complessivi per Hansdotter, senza dimenticare Vlhova (due podi), Strachova e soprattutto una Bernadette Schild in grande forma come si è visto nel gigante, non esattamente la sua specialità preferita fino a pochi mesi fa.
ITALIA – Le azzurre sono quattro: Chiara Costazza, tornata nel primo gruppo grazie a tre top 10 consecutive in stagione, Irene Curtoni, Manuela Moelgg e Federica Brignone. Manuela è ancora alle prese con problemi addominali, mentre la valdostana è parecchio influenzata, purtroppo. L’obiettivo è piazzare almeno un atleta nelle dieci, sognare la medaglia risultati alla mano è difficile, ma nel Mondiale delle sorprese (14 “prime” volte sul podio iridato) non costa nulla. Certo, come descritto la concorrenza è forte e numerosa: servirebbe la gara della vita di Costazza o un’altra azzurra, coadiuvata magari da un paio di “regali” delle avversarie. Prima manche alle 9.45, seconda alle 13.00.