Oro Willibald in slalom, ma che brave Lorenzi e Lorini

Dopo il Team Event vinto dalla Slovenia, è tempo di chiusura per i Mondiali Juniores a livello femminile con la gara di slalom, quella dove da anni ormai l’Italia ‘in rosa’ è in notevole difficoltà. Eppure proprio oggi arriva un risultato forse inatteso, ma che dà enorme speranza per il futuro a tutto il movimento: Lucrezia Lorenzi, classe 1998 e 18 anni ancora da compiere, a 17 anni chiude quinta assoluta sebbene a oltre tre secondi di ritardo dal primo posto; ed è bravissima anche Giulia Lorini, classe 1995, nona assoluta anche se a 4”29 dalla vetta, ma con il terzo tempo parziale nella seconda manche. Un risultato inatteso, ma estremamente gradito.

GARA – L’oro va a una delle principali favorite, la tedesca Elisabeth Willibald, già in testa a metà gara, con il tempo complessivo di 1’37”41; argento per soli 29 centesimi a colei che forse era la slalomista più attesa, l’austriaca Katharina Gallhuber, protagonista pure in Coppa del Mondo in questa stagione; bronzo a un’altra rappresentante del wunderteam, Katharina Huber, a oltre un secondo. Le tre atlete citate si trovavano già in queste posizioni dopo la prima manche. Quarta Danioth e quindi una meravigliosa Lucrezia Lorenzi, che recupera quattro posizioni nella seconda manche, dopo il nono posto parziale, con il sesto tempo di run; e fa ancora meglio, nella manche, Giulia Lorini, nona assoluta, ma con il terzo crono parziale, preceduta solo da Gallhuber e Willibald, con sette posizioni recuperate. Che sia il primo vero segnale di risveglio della giovane Italia femminile in slalom? Speriamo. Sedicesima Jole Galli con quattro posizioni recuperate dopo metà gara. La squadra di Salvadori non era certo favorita per le medaglie tra i rapid gates, ma ha comunque onorato alla grandissima la presenza in gara.

EPILOGO – I Mondiali Jr. si chiudono dunque con due bronzo per il team femminile, firmati da Nicol Delago in discesa e Verena Gasslitter in superG, cioè dove erano attesi. Peccato davvero solo per Laura Pirovano, che in gigante ha chiuso lontana dal podio dopo essersi classificata seconda a pochi centesimi dal primo posto a metà gara. Ma la trentina, che era tra le favorite per l’oro, resta sicuramente un grande nome su cui puntare per il futuro dello sci alpino femminile italiano, anche per la sua grande capacità di fare bene in tre specialità. Il bilancio finale è sicuramente positivo per la squadra del tecnico bresciano. Ora riparte la caccia ai posti fissi in Coppa Europa a due tappe (e quattro gare) dal termine, mancano solo le Finali delle varie discipline.

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