Le Alpi Centrali bocciano il nuovo statuto

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Pesante presa di posizione contro la bozza che verra' votata a Bologna

È una bocciatura quella che arriva dal Comitato Alpi Centrali per la bozza di nuovo statuto della FISi che verrà votata sabato a Bologna, subito prima che venga aperta l’Assemblea Elettiva. I giudizio arriva dal gruppo di lavoro composto dal notaio Luca Donegana, dall’avvocato Marco Cozzi, da Antonio Noris e Marco Mapelli. «Il nuovo statuto – si legge -, prevede, una svolta in senso presidenzialista con un notevole aumento di potere da parte del presidente, che non viene bilanciata da possibilità di controllo, e di fatto portando ad un indebolimento del Consiglio Federale. Il gruppo di lavoro del Comitato FISI Alpi Centrali ha evidenziato come la figura del Direttore Generale sia di fatto un elemento scelto direttamente dal presidente e da questi dipendente, in contrasto con quanto prevede i principi informatori del CONI». 

MENO RAPPRESENTANZA – «Il gruppo di lavoro regionale ha evidenziato anche che il nuovo statuto riduce drasticamente la rappresentatività elettiva ed il rispetto della democrazia interna, con una riduzione dei quorum necessari e l’aumento delle deleghe. Un fatto questo che porterebbe ad un incremento delle decisoni solo da parte di pochi che gestiranno oligarchicamente la Federazione. Il gruppo di lavoro del Comitato FISI Alpi Centrali avrebbe preferito facilitare il voto diretto delle società con una maggiore sensibilizzazione rendendole consapevoli del progetto di cambiamento, oppure utilizzando i nuovi strumenti tecnologici».

OPPORTUNITA’ – «Come ultimo ragionamento il gruppo di lavoro del Comitato FISI Alpi Centrali evidenzia che proporre la variazione di uno Statuto (o un nuovo Testo) all’atto iniziale di una Assemblea che potrebbe eleggere un nuovo Presidente e un nuovo Consiglio Federale diversi dai precedenti, appare atto poco rispettoso perché certamente porrebbe forti limitazioni nel poter proporre da parte di questi in tempi brevi un nuovo documento».   

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