Grande Italia a La Thuile, ma bisogna osare di più nei tracciati

Weekend di La Thuile tra luci e ombre per i motivi che cercherò di spiegare. Intanto, tributiamo il giusto omaggio alla squadra italiana, podio strameritato per Nadia Fanchini e Daniela Merighetti e aggiungo anche “finalmente!”. Un risultato cercato, voluto e può essere, davvero non lo so, che i responsabili del team azzurro siano anche dovuti intervenire in maniera un po’ decisa per spronare la squadra e farla reagire così come ha fatto alla grande in Val d’Aosta. Nadia Fanchini merita il suo secondo successo, ha portato in pista quella sciata sicura, concreta, attiva che le appartiene, con la giusta dose di rischio che le ha fatto vincere la discesa di sabato. Al di là delle singole atlete, poi, ho visto una squadra di velocità più presente, più solida, si è vista finalmente la vera Elena Curtoni, con una bella sciata, aggressiva, mettendo in gioco anche il fisico. Così bisogna sciare oggi, altrimenti non ci sono speranze di ottenere buoni risultati.

ITALIA – Penso davvero che Alberto Ghezze abbia gestito bene il weekend di gara, magari prendendo anche decisioni non semplici, ma il capo deve assumersi queste responsabilità a costo pure di creare malcontento all’interno del gruppo. Alla fine lo staff ha saputo venire a capo perfettamente della situazione, con scelte chiare, orientate solo ed esclusivamente ai risultati finali. Che si sono visti.

COPPA – Per quanto riguarda la lotta per la Coppa del Mondo, vista dal lato sportivo, martellate sugli sci a parte che però interessano poco il punto di vista tecnico, per Gut e Vonn dopo tre giorni non è cambiato nulla. Praticamente come sono arrivate sono anche ripartite, è tutto ancora in gioco. Attenzione però alle ultime gare che ci aspettano: troveremo ormai una neve già primaverile, quella che si vede spesso alle Finali, e da una parte Lara Gut potrebbe essere avvantaggiata dal fatto di avere sette anni in meno rispetto all’americana; dall’altra, Lindsey ha l’esperienza di chi ha già vissuto queste situazioni. Ho visto una Vonn un po’ stanca a La Thuile, forse ha gestito male anche la situazione logistica, con il rapido viaggio di andata e ritorno a Lillehammer per le Olimpiadi Giovanili Invernali. In ogni caso il momento chiave per me non è ancora cominciato, vediamo se già nel prossimo weekend assisteremo a qualcosa che possa rompere l’equilibrio. In realtà ancora una volta ribadisco il mio pensiero: decideranno i giganti di Jasna e Skt. Moritz. Vonn è forse leggermente più avanti di Gut in discesa, Lara lo è in superG, ma a dire il vero le due si equivalgono nelle discipline veloci. Molto dipenderà anche dal tipo di neve che troveranno nelle ultime gare. Io dico che Jasna potrà essere una tappa veramente importante, e chissà che la ticinese non decida di buttarsi in pista anche in slalom…

LA THUILE – Gut domenica, dopo il superG, ha preso il microfono in mano augurandosi di tornare in Val d’Aosta già il prossimo anno. La pista Tre Franco Berthod è stupenda, su questo non si discute. Lasciatemi dire però che la FIS ha perso una grande occasione per valorizzare il talento delle migliori in discesa. Gli organizzatori non hanno nessuna colpa, anzi, sono stati impeccabili e bravissimi e avevano preparato neve e tracciato in un modo poi in parte stravolto dalla Federazione. Che per timore di far andare le atlete troppo veloci, le ha rallentate eccessivamente. I passaggi estremamente frenati non rendono giustizia al talento di Gut, Vonn e compagnia. Tant’è vero che poi la velocità di punta più alta è stata registrata in superG, seppure di poco, rispetto alle due discese. Secondo me il tracciato va preparato in un certo modo, poi sta all’atleta, in base anche alla sua esperienza e sicurezza, decidere se scendere al 100% o meno. Faccio l’esempio di Santa Caterina, tra gli uomini: è vero, quasi tutti si sono tirati un po’ indietro, solo 5-6 atleti hanno rischiato al massimo. Ma hanno dato spettacolo e tra questi Theaux ha mostrato una gara memorabile.

AUTRIA – Due parole sull’Austria che è un po’ uscita con le ossa rotte da La Thuile. Controprestazione sorprendente, magari per certi versi anche preoccupante. Vedremo però se si è trattato solo di un weekend nato e finito male…

ANCORA AZZURRE – Di Fanchini e Merighetti abbiamo detto. A parte loro, infine, chi esce meglio dal weekend per me sono Federica Brignone, a tre decimi dal podio in superG e a punti anche in discesa, dove può fare bene, ed Elena Curtoni, che sembra un’atleta ritrovata. Attenzione, perché il talento non le manca. Ora però queste due ragazze, e non solo loro, dovrebbero essere gestite secondo il progetto di cui parlavo nella ‘puntata’ precedente

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