Zazzaro: Napoli, un lungo viaggio e una dedica particolare

Da Napoli, meglio da Pozzuoli, fino alla squadra nazionale. Un lungo viaggio quello di Giovanni Zazzaro, ventuno primavere fra un mese, che grazie alla vittoria nella classifica del Gran Premio Italia delle discipline tecniche ha tagliato un traguardo incredibile. E’ stato un lungo viaggio Zazzà. E si. Dalle coste tirreniche della Campania fino alle Alpi, passando per gli Appennni. Le prime avventure nel comitato Campano con Ferdinando Fossati al Vesuvio prima e al Vulcano Ski Race successivamente. E poi con il comitato Lazio e Sardegna griffato Monti Ernici con Gianni Moriconi. Crescere in Appennino, iniziare tuttavia a mettersi in mostra nelle gare dei più piccoli anche a livello nazionale. Mettere il muso nelle Alpi insomma, per poi trasferirsi per buttarsi in un’avventura difficile, insidiosa. Un rischio per Giovanni, che intanto cresce piano piano. Alti certo, ma anche bassi, fino ad acciuffare l’ultimo treno azzurro all’ultimo anno di categoria Giovani. Ha raccolto forze e energie questo inverno, ha lasciato il segno al momento giusto. Scappato al Nord: gli Azzurri del Cervino con Bruno Seletto scomparso un anno fa, lo Chamolè con Lorenzo Cancian. E il comitato Asiva, il team regionale. Dal Sud alla Valle D’Aosta, poi l’Alto Adige. Da tre anni ecco il gruppo sportivo dei Carabinieri con Martin Karbon e l’ex campione azzurro delle porte strette Patrick Thaler, che lo hanno affiancato per mettere a segno l’ultimo colpo, quello giusto. E anche lo zampino di Andrea Truddaiu, Guido Paci e Andrea Noris. Pali su pali, quindi il lavoro a secco con Furio Barba e Luca De Rose.

ECCO GIOVANNI – Un sogno che diventa realtà, una lunga battaglia portata a termine con successo. Ci dice il campano: «Un sogno è vero, ho lottato tanto per arrivare a questo risultato. Sono riuscito a chiudere un cerchio. Adesso sono in un’altra dimensione, mi aspetta un momento fondamentale per la mia carriera. Devo continuare a crescere, migliorami, cercare di mettermi in mostra il prima e meglio possibile. Tanti sono gli allenatori, oltre alla mia famiglia ovviamente con in prima fila papà Nicola, che mi hanno sostenuto in questo avventura. Ringrazio tutti, chi mi ha seguito fino a qui. Fra questi, oggi, un pensiero particolare va a Bruno che non c’è più…».

Altre news

E’ scomparso Franco Tomba, papà di Alberto. Il ricordo di Roda

E’ scomparso Franco Tomba, padre di Alberto. Aveva 84 anni. Persona molto riservata, è sempre rimasto dietro le quinte, ma tuttavia è stato uno dei protagonisti di una lunga stagione degli sport invernali. E non solo per essere genitore...

Milano Ski Team e Allure Fondation: borsa di studio a Bruno

«Siamo orgogliosi di annunciare che abbiamo consegnato la Borsa di Studio Milano Ski Team Scolarship 2024 Premio Allure Foundation al nostro Giovane Marcello Bruno. Ideata e pensata per promuovere e premiare l'attività nella categoria Giovani, la borsa di studio del valore di...

Drusciè Cortina: il gruppo Giovani forte di uno staff di sette unità. Pachner il team manager e sale Valente

Saranno addirittura sette gli elementi dello staff tecnico del Drusciè Cortina, il sodalizio veneto presieduto da Flavio Alberti. Quattro gli allenatori full time con Oscar Pachner nella figura del Team Manager e con altri tre coach, ossia Simone Viotto,...

Prato Nevoso Team, arriva Anselmo nei Giovani

Lo sci mercato impazza anche a livello di club, non solo di squadre nazionali e comitati regionali. Iniziamo con il Mondolè Prato Nevoso Team. Infatti nella categoria Giovani una new entry: stiamo parlando di Simone Anselmo da Mondovì. Prenderà...