Una giornata di quelle che osi solo immaginare, sognare. E invece è tutto vero e non era così imprevedibile in realtà su una pista che esalta la tecnica più della potenza e della scorrevolezza. Conservate gelosamente la Tre Franco Berthod, come l’erba di Wimbledon, come il pavè di Arenberg nella Parigi-Roubaix. Perché è la pista delle italiane. Con la miglior gara della carriera in discesa libera, Nadia Fanchini, già terza ieri, ma a oltre un secondo da Lara Gut, pennella le curve del Grande Muret, porta fuori grande velocità sulla stradina, diventa imbattibile e conquista la seconda vittoria in carriera, la prima in discesa, sette anni e due mesi abbondanti dopo l’ultima e l’unica fino a oggi, datata 7 dicembre 2008, in superG a Lake Louise, con il dodicesimo podio complessivo (nono in discesa). Giornata unica per le italiane: seconda la regina Lindsey Vonn, e non capita spesso alle azzurre di batterla, terza Daniela Merighetti, in quella che poteva anche essere la sua ultima discesa in Coppa del Mondo… Invece Dada ha tirato fuori l’orgoglio salendo di nuovo sul podio in libera, per la sesta volta assoluta in carriera in tre specialità diverse. Settima Francesca Marsaglia, al miglior risultato nella disciplina della carriera, nona Elena Curtoni. Gut finisce undicesima ex aequo con McKennis e Lindsey ritorna in testa alla classifica di Coppa del Mondo per un duello che continua tra sorpassi ed emozioni. L’americana conquista anche la coppetta di specialità (20esima sfera di cristallo per lei, record!) con una gara d’anticipo. Sette azzurre qualificate per le Finali in libera! Una sola volta c’erano state due azzurre insieme sul podio in discesa, il 26 gennaio 2002 quando Isolde Kostner e Daniela Ceccarelli furono seconda e terza a Cortina d’Ampezzo. Inoltre, mai quattro azzurre erano entrate nelle prime dieci in una discesa di Coppa del Mondo, oggi lo hanno fatto e anche tra le prime nove…
GARA – Partenza abbassata al superG per il troppo vento nella parte alta. Le prime dieci trovano comunque neve e visibilità scarsa in pista, ma sono quasi tutte italiane e aggrediscono la pista in maniera perfetta, senza paura, trovandosi a meraviglia senza il tratto iniziale più scorrevole, sulle curve strette del Grand Muret e su una neve che si è via via compattata con il passare delle gare e delle atlete. Da Marsaglia a Elena Curtoni, da Merighetti a Nadia Fanchini le azzurre inizialmente sbaragliano la concorrenza, nessuna come loro riesce a tenere linee strette e veloci prima della stradina. Lara Gut sbaglia prima della quadrupla, controllando troppo l’ingresso e perdendo velocità fondamentale per la seconda parte di gara. Lindsey Vonn è veloce in alto, ma anche lei non riesce a uscire dal Grand Muret come ha fatto Nadia Fanchini (tempo finale in classifica 1’24”80) e per soli 14 centesimi deve accontentarsi della seconda posizione. Ma Brescia è in festa, come tutta l’Italia: prima Nadia, terza Daniela. Trionfo e gloria, prima vittoria italiana in discesa con le donne da Cortina 2015. Secondo successo stagonale per l’Italia, il primo della squadra di Ghezze, per il settimo podio complessivo con tre sole atlete, Brignone, Nadia Fanchini, Daniela Merighetti. Giù il cappello per le italiane.
LE ALTRE – Quarta Yurkiw, quinta Ross, sesta Suter, ottava Miklos, decima Rebensburg, solo undicesima Gut, tredicesima Goergl, 18esima Huetter, ieri seconda, fuori Nufer, Miradoli, Siebenhofer, non è partita Sofia Goggia. Le altre azzurre: 15esima Schnarf, 26esima Bassino, primi punti per lei in discesa, 27esima Stuffer, 42esima Elena Fanchini.
CLASSIFICHE, FINALI E SUPERG – In classifica generale, come detto, Lindsey Vonn scavalca di nuovo Gut e la supera per 43 punti a dodici gare dal termine della stagione 2015-2016. Settima Nadia Fanchini, dodicesima Brignone. Lindsey vince anche per l’ottava volta la Coppa di specialità, mentre alle Finali di Skt. Moritz, in libera, troveremo ben sette italiane: Nadia ed Elena Fanchini, Merighetti, Schnarf, Stuffer, Marsaglia, Elena Curtoni. Domani superG alle 11.15 per chiudere un weekend finora da favola sulla Tre Franco Berthod di La Thuile.