Max Perathoner: «Sogno una convocazione olimpica come papà Alan»

«Sogno la Coppa del Mondo, sogno una convocazione olimpica come papà Alan. Se vai alle Olimpiadi non solo vuol dire che sei competitivo, ma significa soprattutto aver raggiunto l’alto livello». Ecco Max Perathoner, gardenese classe 2003, figlio del ’76 Alan Perathoner, slalomista del mitico team delle porte strette con Giorgio Rocca, Giancarlo Bergamelli, Edoardo Zardini, Patrick Thaler, Hannes Paul Schmid e quel Manfred Moelgg che stava arrivando al top. I Prerathoner sono una famiglia da sempre legata alla sci alpino e Max vuole ripercorrere le orme del padre e fare ancora meglio.

Max Perathonber è entrato in squadra nazionale azzurra giovanile grazie alla vittoria del Gran Premio Italia Junior generale. «Che soddisfazione far parte del progetto azzurro giovanile guidato da Alexander Ploner, adesso bisogna crescere ancora. Abbiamo iniziato questa avventura in Mapei con i test atletici, domani saliremo sul ghiacciaio dello Stelvio per il primo raduno sciistico». Max si è allenato con il gruppo sportivo delle Fiamme Gialle. «Prima ero tesserato, arruolato invece dallo scorso novembre. Un ringraziamento speciale va a Cristian Deville e Roberto Griot, i miei coach. E poi allenarsi con compagni di squadra come Alex Hofer e Matteo Canins è davvero stimolante». Gli obiettivi di Max Perathoner?. «Voglio affacciarmi in Coppa Europa ed iniziare a mettermi in mostra. Sicuramente al momento faccio tutte le discipline, è ancora presto specializzarsi. Il mio modello in azzurro? Beh, Alex Vinatzer con cui svolgo il lavoro a secco a casa».

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