Gariboldi: «Mi manca l’agonismo, ma ogni giorno metto a frutto la sua lezione»

Risorgere, ripartire. Praticamente rivivere. Ma con un sogno infranto, nonostante la gara più importante, continuare a vivere, è stata vinta. Sono passati 16 mesi da quel maledetto, maledettissimo 2 maggio. Sono trascorsi momenti bui, tremendi, angoscianti, sfinenti. Sono passati periodi dove, anche quando dal punto di vista clinico il pericolo di non esserci più era definitivamente scongiurato, è stato difficile progettare un futuro. Federico Gariboldi, milanese classe 1994, ha lottato per oltre un mese e mezzo in ospedale. Una guerra, anche se silenziosa. Cranio, cuore e polmoni vicini al collasso dopo l’incidente. Bollettini medici da incubo, poi, come d’incanto, grazie ad un fisico bestiale e quella voglia di vita che aveva ed ha dentro, un netto miglioramento.

Ad agosto, il Gariba, sugli sci per l’esame di maestro in Valle d’Aosta. E intanto ancora riabilitazione, fra la gioia di avercela fatta e la paura di avere ancora strascichi pesanti. «Mi avevano accennato ad eventuali problemi di memoria. E allora, anche se sulla via del definitivo recupero fisico, ero triste perché avevo paura di non poter trascorrere una vita normale. Invece non ho avuto problemi di questo genere, anche se è stato davvero duro l’autunno scorso. Sapere cosa mi ha dato una grossa mano? Fare il maestro di sci in inverno a Courmayeur, essere utile, vedere crescere i miei allievi, fare felici tanti ragazzi». Gariboldi, maestro nella scuola sci Monte Bianco, si è messo a studiare adesso. «Fisioterapia ed osteopatia nel mio futuro. Mi piacerebbe avviarmi a questo mestiere, anche se il maestro sarà sempre un lavoro, anche se probabilmente secondario». Gariba ce l’ha fatta, come tanti. Anche se il suo grande sogno è svanito. Di colpo, come un battito di ciglia, un respiro. «Ho passato i miei anni dell’adolescenza e i primi anni della giovinezza con il sogno di fare lo sciatore di professione. Purtroppo quella macchina mi ha costretto a cancellare questo sogno, anche se certi traguardi importanti come il podio ai tricolori di gigante l’ultimo anno Giovani è stato centrato e una buona stagione successiva da Senior come portacolori dell’Esercito. L’agonismo mi manca, mi mancherà sempre. E ai ragazzi che oggi sciano dico di non mollare mai, che quando si ha la salute ogni traguardo è possibile. Tuttavia la lezione di vita dell’agonismo è unica. Cerco infatti di mettere quella determinazione, quella grinta, quella voglia di spaccare il mondo in ogni cosa che faccio. Ovviamente cerco, perchè non è sempre così, non è sempre facile, scontato» Insomma, sempre in pista Gariba, sempre al cancelletto di partenza. D’altronde il marchio di fabbrica c’è. Ed è quello degli #inossidabilisenior.

spot_img

Altre news

Pinocchio sugli Sci, in gara i Baby

Le Finali nazionali del 41° Pinocchio sugli Sci hanno preso il via domenica mattina sulle piste dell'Abetone. Ad aprire la settimana di gare sono stati i giovanissimi atleti delle categorie Baby che si sono sfidati in una prova unica...

E Tonetti saluta

LA THUILE LIVE - Ha detto basta Riccardo Tonetti. Oggi con il gigante dei tricolori a La Thuile l'ultimo appuntamento agonistico per l'89 di Bolzano. Una decisione presa durante la seconda metà della stagione. Studiata, meditata. E' stato il...

Assoluti: Mondinelli regina dello slalom, a Sala il gigante degli Assoluti. Ultima gara per Riccardo Tonetti

Uno slalom non lunghissimo, ma molto molto selettivo a La Thuile, dove solo 18 donne hanno visto il traguardo delle due manche. Nella seconda discesa escono Lara Della Mea e Marta Rossetti, fa invece tutto giusto la giovane Emilia...

Gross: «Lotto ancora, consapevole di poter stare davanti»

LA THUILE LIVE - Più forte della pioggia, del vento, della paura di uscire dalla traccia e finire nei riporti, più forte delle condizioni estreme insomma. Più forte di tutti oggi Stefano Gross, il portacolore delle Fiamme Gialle che...